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Rovella: "Non parlo della Juve". Pellegrini: "Lazio famiglia mia"

Il club biancoceleste presenta i due calciatori acquistati dal club bianconero: tutte le dichiarazioni in conferenza stampa

Le parole di Pellegrini

"Non è una novità il discorso della volontà mia di tornare qui. Per me Lazio è famiglia, diciamo che sono stati fatti dei sacrifici, però sono stati fatti volentieri per tornare in un ambiente così, per me il migliore possibile. Ci tenevo parecchio. Con il mister ci siamo parlati, credo che alcune cose debbano rimanere tra di noi per preservare il gruppo. Mi hanno insegnato che niente è certo nella vita, possiamo cercare di controllare le nostre azioni. La volontà mia è quella di essere a disposizione il più possibile. Quante squadre ho rifiutato? C'è un discorso di base che è la volontà del giocatore e della società, che è stata sempre forte. È durata un po', con tanti momenti morti. Parlare del passato non mi interessa, abbiamo sofferto tutti durante la trattativa, adesso voglio guardare solo il positivo per concentrarmi sul futuro. Come ho vissuto i primi sei mesi giocando poco? Sicuramente l'anno scorso mi aspettavo di giocare un po' di più, ma non metto io la formazione in campo. Per quanto mi riguarda quello che dovevamo dirci ce lo siamo detti. In altre circostanze e in altre situazioni, per questo oggi sono qui. L'aver tenuto un atteggiamento propositivo ha pagato", le parole di Pellegrini in conferenza stampa.

Gli obiettivi della Lazio

"Dove può arrivare la Lazio? Per quanto riguarda gli obiettivi il mister ha ragione, dobbiamo stare con i piedi per terra, tante si sono rinforzate, compresi noi. Sicuramente il calcio non si gioca con le figurine, si deve scendere in campo, siamo usciti da Lecce sconfitti. Non c'è niente di scritto, dobbiamo semplicemente lavorare e seguire quello che ci dice il mister. Sognare non è proibito, ma dobbiamo essere attenti alla realtà. Non è stato facile stare lontani dal campo, eravamo pochi ma mi sono comunque allenato. Mi sento bene, soprattutto mentalmente, con i preparatori abbiamo parlato e quindi siamo a buon punto. Pronto per giocare titolare? Sicuramente sì. L'emozione più forte? Sono state emozioni fortissime, differenti da un certo punto di vista. Era un'emozione forte ma a breve termine, invece adesso è un sogno che si realizza perché c'è la consapevolezza che inizia un altro percorso. Paragone Kamada-Milinkovic? Chiunque li vede sa che sono due calciatori diversi. Con Daichi ho giocato sei mesi, è importantissimo come giocatore, può fare la differenza. Il rimpiazzo di Sergio è difficile, è un peso che Kamada non ha senso porti sulle spalle. Bravo ragazzo, cultura del lavoro impressionante, sono contento di ritrovarlo, può dare una grande mano alla squadra", conclude Pellegrini.

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