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Juve con o senza Champions: da Koopmeiners a Rabiot, cosa può cambiare

La frenata in classifica si riflette sulle strategie del club. La possibilità di aggredire il costo dei cartellini e gli ingaggi

TORINO - È chiaro che tutto si complica quando i tempi si dilatano oltre quanto si potesse immaginare. Il cammino della Juventus nel girone di andata aveva autorizzato a preconizzare un’accelerazione dei tempi di mercato, ma la frenata in campo complica un poco le cose. Poi, certo, una premessa è d’obbligo: il mercato non chiude mai e comunque i dirigenti di qualità e di competenza antica portano avanti trattative parallele e differenti a seconda di quel che si potrà realizzare, perché farsi cogliere di sorpresa è uno dei più gravi errori che possa compiere un uomo di mercato a qualsiasi livello.

Invece deve preparare i famosi “piani B, C” e via discorrendo a seconda di quel che potrà capitare. Poi, certo, considerate le basi poste dalla Juventus allegriana nel girone di andata è evidente che Cristiano Giuntoli si sentisse autorizzato a ragionare in ottica futura con la qualificazione in tasca sia in termini economici sia, soprattutto, in termini di appeal nei confronti degli obiettivi di mercato.

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