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Allegri-Juventus al 100%? No! Tutti i nomi in caso di divorzio

Questione panchina: si attende fine stagione, quando si capirà per quanto tempo l’Europa sarà negata

 

Serve condivisione

Ieri nel colloquio tra il tecnico ed Elkann sarebbe emersa l’amarezza del numero uno di Exor per un certo vittimismo sgorgato nel flusso di coscienza post Empoli, ma non è questo il punto. La proprietà, come ha detto Elkann nella sua stringata dichiarazione sulla situazione attuale della Juventus, non guarda al momento oltre le ultime due partite di questa tormentata stagione. Uno dei capisaldi è non sprecare risorse economiche: l’esonero rappresenterebbe un bagno di sangue finanziario. Però non può essere l’unico motivo per andare avanti insieme, per quanto convincente. Serve condivisione, anche all’interno della dirigenza: ecco perché sarà importante, per la Juventus, valutare la situazione a bocce ferme e con un direttore sportivo in sella, operativo, pronto a partire.

I nomi in caso di divorzio

Allegri ha dimostrato di saper gestire uno stato di crisi che avrebbe probabilmente travolto altri suoi colleghi, però arriva a fine stagione provato (si è visto anche a Empoli) e con la necessità di capire quali saranno le prospettive per i prossimi mesi: le valutazioni saranno effettuate da entrambe le parti. Ipotizzare un divorzio consensuale, fino a poco tempo fa possibilità lontana, non è un’idea così peregrina: si tratterebbe di trovare una soluzione economica, che potrebbe essere la rescissione con un’annualità da corrispondere all’allenatore. Ma la realtà è che Allegri è ora come ora al comando: quanto sia saldo lo scopriremo a stretto giro di posta. Nel frattempo le frequenze del mercato raccontano di una Juventus che, se dovesse cambiare e guardarsi dunque attorno, punterebbe su un allenatore con un curriculum meno lungo, ma con prospettive a lungo termine e costi più contenuti. Di Tudor e di Palladino si è già scritto, gli ultimi nomi che si sentono in queste ore sono quelli di Dionisi (ma il Sassuolo punta al rinnovo biennale) e di Thiago Motta, next big thing del campionato italiano tra gli allenatori. Ma per ora c’è Max, con due partite di campionato per non lasciare rimpianti sul campo.

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