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Coco, no al Qatar ma il Toro lo spinge: la situazione

Coco, no al Qatar ma il Toro lo spinge: la situazione LAPRESSE
"In granata sono contento, i soldi non sono tutto". Gli hanno offerto 8 milioni in 3 anni: oggi nuove trattative. Vagnati ha l’accordo con Ismajli

TORINO - Per adesso Saul Coco dice no. Lo dice e lo ripete. La partita di mercato con Doha come terminale non è ancora terminata, ma dalla Spagna i suoi confidenti sono pessimisti sull’esito della trattativa, anche se, per l’appunto, la parola fine non è stata ancora ufficialmente pronunciata: oggi nuove pressioni per convincerlo, nuove trattative. Può sembrare incredibile a più d’uno, ma le spiegazioni che ha dato il suo storico agente spagnolo hanno lasciato allibiti, diciamo così con un eufemismo, sia Urbano Cairo sia Davide Vagnati. "I soldi per me non sono tutto, e comunque guadagno già bene a Torino", ha detto Coco. Confermata l’anticipazione... qatariota di ieri mattina su Tuttosport. Per lui si è mossa da qualche giorno la società dell’Al-Duhail, con sede a Doha, uno dei club più importanti del Paese (nel 2023 l’ultimo campionato vinto, l’ottavo a partire dal 2011).

Coco: una stagione in chiaroscuro

Vagnati e Cairo hanno giocato più che bene le loro carte con gli emissari incaricati della trattativa. E per Coco, che era stato acquistato appena un anno fa dal Las Palmas, sono riusciti a strappare un accordo a dir poco straordinario: 16 milioni di euro per il cartellino del nazionale equatoguineano, con passaporto anche spagnolo. Coco, dodici mesi or sono, era costato al Torino 7,5 milioni di euro (più circa 500 mila euro di bonus maturati nell’arco della stagione). Il doppio, in pratica: 8 milioni la spesa complessiva, 16 milioni il possibile ricavo. E in appena un anno: una plusvalenza rapidissima e a dir poco... efficace. Oltretutto la prima stagione di Coco in Italia non è stata esattamente trionfale. Un inizio molto promettente, più che positivo, poi una graduale discontinuità di rendimento, fra numerose partite all’altezza e, però, anche qualche errore di troppo. Una stagione un po’ in chiaroscuro.

"Sogno la Premier"

Eppure i qatarioti dell’Al-Duhail, che possono avere tutto il denaro del mondo, ma non l’appeal europeo, sono disposti a pagare anche il doppio della cifra spesa da Cairo, pur di portarsi a casa un difensore militante nel massimo campionato italiano, nella stagione precedente protagonista nella Liga. Coco a Torino guadagna circa un milione di euro netti a stagione e ha un contratto sino al 2028. I qatarioti sono pronti a offrirgli quasi il triplo dell’ingaggio: si parla di oltre 2,5 milioni netti a campionato più bonus per tre anni. Grossomodo, almeno 8 milioni abbondanti in un triennio. Tutto inutile, però, almeno sinora. Perché Coco ha spiegato al suo storico agente spagnolo che a Torino è "contento, felice. Guadagno già abbastanza bene, la città è bella, l’Italia è uno splendido Paese, il campionato di Serie A è affascinante e competitivo". Inoltre "se proprio ho un sogno, quello è giocare in Premier, un giorno".

"I soldi non sono tutto"

E ancora: "I soldi non sono tutto, nel Toro ho trovato una bella identità, i tifosi sono splendidi, la vita a Torino è piacevolissima e io ho ancora tantissime motivazioni in granata". Ecco, le frasi pronunciate da Coco sono state in sostanza queste. Si muoverà ancora Vagnati, poi chissà che non sia lo stesso Cairo a parlare: entrambi per capire, prima di tutto. Capire un ragazzo che ha anteposto dei valori anche senza prezzo, rispetto ad altri, prettamente economici. E che proprio in queste ultime ore ha trovato anche il modo per esprimere parole dolci nei confronti del Torino, dei tifosi granata, della vita in Italia, in Piemonte. Non è una storia da Libro Cuore, ma Coco può meritare elogi speciali come la sua scelta, a ben pensarci. Di sicuro non è un’opinione comune, la sua, nel calcio milionario (euro o petrodollari che siano). Da vedere se oggi Coco cambierà idea: nuove pressioni sono in arrivo, come detto. E nuove trattative. 

Vagnati blocca Ismajli

Nell’attesa, Vagnati ha bloccato il nazionale albanese Ismajli, 28 anni, che da martedì si libererà a parametro zero dall’Empoli. Il centrale difensivo era già da giorni in trattativa con il Torino, oltreché con il Cagliari e il Bologna. In questo momento è riuscito a bloccarlo Vagnati, l’offerta migliore è diventata la sua. E poi il dt, in attesa di sviluppi dall’operazione Coco, ha ovviamente dovuto congelare le altre maggiori piste che stava arando in entrata, come rinforzi possibili al posto del centrale: innanzi tutto Idzes, nazionale indonesiano, 25 anni, profilo già trattato a lungo un anno fa, in uscita da Venezia dopo la retrocessione (35 presenze e un gol, per lui: buono il rendimento individuale al suo primo anno in A). Sondaggi bloccati anche per Serge-Philippe Raux-Yao, 26 anni, francoivoriano, cresciuto nell’Auxerre, maturato nella B francese col Rodez, nel 2024 passato in Austria al Rapid Vienna (29 presenze e un gol, contratto fino al 2028). 

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