TORINO - Certi amori non finiscono, canta Antonello Venditti in “Amici mai”. Quello che prova Davide Vagnati nei confronti di Giovanni Simeone non si può definire proprio amore, ma grande stima sicuramente sì. E lo dimostra il fatto che negli ultimi anni abbia più volte pensato al Cholito per rinforzare l’attacco del Torino, provando a portarlo sotto la Mole in più di un’occasione. Non c’è mai riuscito, almeno finora ma, parafrasando Venditti, certi grandi apprezzamenti non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ed è così che il Torino è tornato ora proprio su Simeone. Con Antonio Sanabria nelle lista dei cedibili e con Duvan Zapata che non può dare, al momento, garanzie dal punto di vista della tenuta fisica e del ritorno ai suoi standard di prestazioni (come naturale che sia dopo il grave infortunio subito: lesione del legamento crociato anteriore, del menisco mediale e del menisco laterale è stata la diagnosi), il dt vorrebbe portare alla corte di Marco Baroni un altro attaccante di peso, una prima punta vera.
Il tentativo per Pio Esposito
Ha provato a sondare il terreno con l’Inter per Francesco Pio Esposito, cercando di aprire una trattativa sulla base di un prestito con diritto di riscatto, finora ha però trovato un muro da parte dei nerazzurri che vogliono mantenere il controllo sul cartellino del centravanti. Esposito, tra l’altro, in questo momento è negli Stati Uniti per il Mondiale per Club, anche se non potrà essere immediatamente a disposizione di Cristian Chivu a causa di quell’infortunio che lo ha costretto anche a saltare l’Europeo Under 21. Il tecnico rumeno avrà però la possibilità di valutarlo e non si può escludere del tutto l’ipotesi di una permanenza a Milano della punta. Il Torino continua a monitorare la situazione nel caso in cui l’Inter apra alla cessione, come abbiamo detto in precedenza, però, Vagnati ha iniziato a muoversi anche per Simeone.
Anche il Pisa su Simeone
L’argentino, che alla corte di Antonio Conte è chiuso da Romelu Lukaku, è in uscita dal Napoli: i partenopei lo vorrebbero cedere a titolo definitivo, ma se non dovessero arrivare offerte ritenute adeguate al suo valore, i partenopei lo cederebbero anche in prestito (magari con un diritto di riscatto in favore dell’acquirente). Simeone ha il contratto in scadenza nel 2026 ma il Napoli ha un’opzione per il prolungamento per un altro anno, fino al 2027. Esercitando questa opzione prenderebbe piede l’ipotesi prestito ma se ne parlerà casomai nelle prossime settimane. Il Torino nel frattempo ha effettuato i primi sondaggi esplorativi anche per capire a che punto sono le trattative con le altre squadre che stanno seguendo il Cholito. L’attaccante ha estimatori in Spagna ma piace anche al Pisa. A frenare la trattativa con i toscani è però il suo stipendio da 1,7 milioni a stagione: una cifra in linea con il monte ingaggi del Torino ma decisamente fuori budget per la società neopromossa in A. In caso di cessione in prestito di Simeone al Pisa il Napoli sarebbe quasi costretto a continuare a pagare almeno una parte dell’ingaggio.
Soluzioni attaccante
I nerazzurri, tra l’altro, per rinforzare il proprio reparto offensivo stanno pensando anche ad Antonio Sanabria che, proprio come Simeone, ha il contratto in scadenza fra dodici mesi. Il paraguaiano, come abbiamo detto, è in uscita dal Torino ma potrebbe essere utilizzato come contropartita tecnica nella trattativa con il Cagliari per arrivare al portiere Elia Caprile. Un’ipotesi, questa, che ha iniziato a prendere piede quando Davide Nicola era ancora sulla panchina della formazione sarda, resta da capire quanto il neoallenatore Fabio Pisacane apprezzi il numero 9 granata, ma anche quanto lo apprezzi Guido Angelozzi, che proprio ieri pomeriggio è diventato il nuovo direttore sportivo rossoblù. Dal valzer delle punte che si innescherà nelle prossime settimane il Torino spera comunque di uscire con un rinforzo importante (che sia Esposito, Simeone o Nzola, per cui sono stati fatti nuovi sondaggi): non può bastare il solo Ché Adams, che nell’ultimo campionato è stato costretto agli straordinari dall’infortunio di Zapata e dal mancato arrivo di un altro attaccante (come aveva chiesto Paolo Vanoli) nel mercato di gennaio.