Una vecchia conoscenza veronese potrebbe diventare uno dei primi regali di Urbano Cairo a Marco Baroni. Il tecnico fiorentino nelle ultime stagioni, infatti, ha ottenuto i migliori risultati utilizzando il 4-2-3-1 come sistema tattico di riferimento. Motivo per cui il club granata in questa estate di mercato dovrà intervenire soprattutto sul reparto degli esterni offensivi. Ruolo in cui il Toro appare, almeno per il momento, un po’ carente e con pochi specialisti in organico, visto che il macedone Elmas non è stato riscattato ed è tornato al Lipsia. Una delle prima idee della dirigenza torinista porta a un vecchio pallino sia di Baroni sia della stessa società. Parliamo di quel Cyril Ngonge, che il dt granata Davide Vagnati aveva già valutato e approcciato nell’ultima sessione invernale di trattative. Un sondaggio che non era poi sfociato in nulla di concreto, a causa dell’accelerata poi arrivata per Elmas.
Ngonge alla ricerca del riscatto
I buoni rapporti che intercorrono tra Torino e Napoli possono però aiutare a riavviare i dialoghi. All’insegna del più classico dei ritorni di fiamma. Tra l’altro proprio a gennaio il nome dell’attaccante esterno di proprietà del Napoli era stato caldeggiato da Baroni al ds laziale Fabiani. Un’idea, quella del possibile scambio con Isaksen, alla fine non decollata a causa dell’alt espresso da Antonio Conte, che scelse di non far partire nessun elemento della rosa dopo l’addio di Kvaratskhelia. Ngonge così ha chiuso la stagione nel Napoli, conquistando (seppur da comparsa) il tricolore. Uno scudetto come epilogo di un’avventura di 18 mesi in chiaroscuro. Un capitolo che ha regalato a Cyril molte meno soddisfazioni di quelle che ne avevano accompagnato a livello di aspettative lo sbarco all’ombra Vesuvio.
Ngonge, la strada per Torino
Adesso però il classe 2000 scalpita per ritrovare spazio e tornare presto protagonista. Ciò può accadere, ma lontano da Castelvolturno. Missione possibile, soltanto cambiando maglia nelle prossime settimane. Tanto che il ds dei campioni d’Italia, Giovanni Manna, è già al lavoro per provare a individuare la soluzione giusta. Con tutta probabilità in prestito con diritto di riscatto. Difficile, infatti, recuperare i 19 milioni spesi nel gennaio 2024 dall’allora uomo-mercato dei campani Mauro Meluso. Ma torniamo alle soluzioni per Ngonge. Una strada conduce alla Torino granata, appunto. Qui il belga potrebbe ritrovare quella fiducia mai davvero concessagli da Conte e ritrovare soprattutto le prestazioni evidenziate nel secondo semestre del 2023 in terra veronese.
Baroni attende Ngonge
Lì ad allenarlo c’era proprio Baroni, ovvero il tecnico che più di tutti in carriera ha saputo sviluppare e valorizzare al massimo le doti di Ngonge. Nel 4-2-3-1 del Toro Cyril potrebbe partire largo a destra poi poi accentrarsi e andare alla conclusione col suo piede preferito (il sinistro), in modo da sfruttare le sue qualità balistiche come testimoniano i 6 gol realizzati in 19 presenze con i gialloblù sotto la gestione Baroni. Numeri mica male e che potrebbero sommarsi a quelli del rientrante Zapata e della rivelazione Adams. Per un Torino che con un trio del genere potrebbe, finalmente, provare a puntare al ritorno in Europa.