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Speciale calciomercato 2022, gli affari squadra per squadra: una punta per la Juve

Un mercato all'insegna della crisi. Pochi soldi, tanti guai: fantasia

TORINO - Sì, certo: ufficialmente si comincia il 3 gennaio, ma in realtà i club sono al lavoro da tempo. Perché la “finestra” del mercato di gennaio non ammette ritardi e tentennamenti: troppo breve il tempo delle trattative e, soprattutto, quello che resta per inserire i giocatori nelle nuove rose e per sovvertire le dinamiche di classifica. Un esempio “di scuola” è il Cagliari che, invischiatissimo nella lotta salvezza, ha già avviato da qualche settimana una vera e propria rivoluzione tecnica iniziata, prima ancora che con gli arrivi, dalla separazione con elementi ormai in aperto contrasto con tecnico e ambiente. L’addio del gruppo uruguaiano (Godin, Caceres e, forse, Nandez) sarà compensato da nuovi elementi (già preso Lovato dall’Atalanta). Il ds Stefano Capozucca va di corsa perché il tempo, appunto, è prezioso perché il Cagliari vuole anche sfruttare il vantaggio nei confronti di altri club in lotta per la salvezza che non hanno la possibilità di operare. La Salernitana, per esempio, il cui destino è appeso al filo dell’arrivo di una nuova cordata: se la situazione non si bloccherà entro la mezzanotte di stasera, il club sarà escluso dal campionato e, ovviamente, non può certo pensare al mercato. Non può operare neppure lo Spezia, in seguito alla sentenza comminata dalla Fifa, che ha deciso di continuare ancora con Thiago Motta in panchina: una soluzione di mediazione che però lascia in sospeso i problemi di convivenza col ds Pecini e con alcuni giocatori: un rischio. Conferma vitalità il Venezia che ha anticipato una agguerrita concorrenza per Cuisance. Tra coloro che sono in lotta per la salvezza ha cominciato a scrollarsi anche il Genoa: nonostante una rosa ipertrofica con oltre 30 elementi, si è pensato subito agli arrivi: Hefti dallo Young Boys, è vicino Piccoli in prestito dall’Atalanta e con i bergamaschi tratta anche Miranchuk. L’accenno all’Atalanta accende i riflettori sulle zone nobili della classifica dove i nerazzurri bergamaschi hanno già piazzato il colpo di maggior interesse con l’arrivo di Boga dal Sassuolo. I 22 milioni di euro versati dall’Atalanta al Sassuolo rappresentano finora l’investimento più pesante di questa finestra di mercato, seguito immediatamente da quello effettuato dalla Fiorentina per Ikoné (15 milioni più vari bonus al Lille). Ecco: la sensazione (e anche qualcosa in più) è che sarà buon norma cerchiare con la matita rossa queste cifre perché ben difficilmente assisteremo ad altri esborsi di questo livello durante la sessione di gennaio. La regola aurea, più che mai, è infatti quelli di “prima vendere e poi comprare” sia per ragioni tecniche (il rispetto dei paramenti fissati dall’indice di liquidità), sia per ordine aziendale come ribadiscono alla Juventus, ma anche alla Roma che vuol accontentare Mourinho, ma pure all’Inter che, peraltro, ha ben poco da sistemare, giù fino alla Sampdoria (che ieri ha già ceduto De Paoli al Verona) che deve effettuare un mercato virtuoso in uscita per mettere al sicuro i conti zavorrati dalla “vicenda Ferrero”: il rientro di un dirigente esperto e diffusamente stimato come Carlo Osti è evidentemente propedeutico a questo progetto. In queste due pagine trovate una guida-compendio sul mercato che è già stato e su quello che verrà ed è un poco doloroso verificare che nelle pieghe delle trattative c’è la conferma del possibile addio alla Serie A di un altro campione: Lorenzo Insigne. Ormai non è più un mistero che la sua bella storia con il Napoli sia ormai conclusa e, addirittura, a Toronto faranno di tutto per portarlo in Mls già a gennaio. L’emorragia di campioni continua: non è un bel segnale.

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