TORINO - Con la maglia del Milan o con quella dell’Italia, poco importa: Manuel Locatelli e Patrick Cutrone non sono stati soltanto compagni di squadra e di Nazionale, sono anche amici, o forse di più, si considerano fratelli. Dal giocare insieme, fin dalle giovanili rossonere, condividendo anche la camera nel convitto, allo sfidarsi: sabato sera andrà in scena all’Allianz Stadium lo scontro fratricida. Il bianconero ha giocato pochi minuti nell’esordio a Udine, ma nella gara casalinga contro l’Empoli Max Allegri dovrebbe dargli più minutaggio in campo, Aurelio Andreazzoli ha concesso invece a Cutrone oltre 70 minuti nella sconfitta contro la Lazio e punterà ancora sull’attaccante per bucare il muro difensivo della Juventus. Insomma, baci e abbracci prima e dopo tra Manuel e Patrick, però al fischio iniziale non si guarda in faccia a nessuno.
Avevano 11 anni quando si sono conosciuti nelle giovanili del Milan
E dire che all’inizio non si stavano neppure molto simpatici. Avevano 11 anni quando si sono conosciuti nelle giovanili del Milan: Cutrone era già da tre stagioni in rossonero, Locatelli arrivava dall’Atalanta, storica rivale a livello di settore giovanili. Ed era un po’ visto come un nemico dagli altri bambini, soprattutto a quell’età in cui la rivalità è istintiva. La scintilla in un torneo in Portogallo dove sono messi insieme in stanza. Nasce così la loro amicizia: da lì in poi per 10 anni - sia al Milan sia nelle Under azzurre - condivideranno la stessa camera. Ma non soltanto: anche molti segreti di adolescenti visto che i due ragazzi crescono insieme. Stessa musica, i giochi alla playstation dove Manuel batte sempre Patrick, il meno ordinato e puntuale tra i due. E Cutrone ricorderà che per un certo periodo della sua vita frequentava più Manuel che la sua famiglia.
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