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Le bombe di Raiola: “Pogba è infelice e lascerà lo United! Magari sarà Juve”

L’agente del centrocampista francese: "Solskjær pensi a far giocare Paul da campione e non ai paragoni Haaland-Lukaku, che in comune hanno solo il 9. Erling come Ibra”. Lunedì, a Torino, il manager riceverà da Tuttosport il premio Golden Agent 2020: “La mia agenzia ha un DNA vincente, come la Ferrari”

MONTE-CARLO - Carré d’Or, quattro isolati dal Casinò più prestigioso del mondo: è il Quadrato d’Oro, il quartiere più chic di Monte-Carlo. Boutique di lusso a profusione e dietro l’angolo lo Shopping dell’Hotel Metropole. L’appuntamento è in un immobile d’eccezione dove ha sede un’altra boutique, la più prestigiosa del calcio: One, il Team Raiola. Nomen omen, per dirla con i latini. Il suo presidente e fondatore Mino Raiola ci riceve nella sala riunioni. Di fronte a noi, una terrazza con vista spettacolare su Le grand bleu, come amano dire i monegaschi: il grande blu. Il mare. Che qui - geograficamente - è ancora quello ligure nonostante le frontiere italo-francesi di Ponte San Luigi e Ponte San Ludovico distino circa 25 chilometri più a Est. La tappezzeria delle pareti immacolate è costituita da poster, gigantografie e soprattutto dalle prime pagine incorniciate dei giornali sportivi più famosi d’Europa (Tuttosport risulta fra i più gettonati) con titoloni sugli assi oggigiorno maggiormente apprezzati come Ibrahimovic, Pogba, De Ligt, Donnarumma, Mkhitaryan, Verratti, Kean, Balotelli, Marcus Thuram, Lozano e naturalmente Erling Haaland, fresco Golden Boy 2020. Non manca una grande foto, emblematica, di cui va particolarmente fiero. Uno scatto di 17 anni fa: sullo sfondo la Torre Eiffel, in primo piano Mino Raiola e Pavel Nedved, la Furia Ceca proclamato Pallone d’Oro a Parigi nel 2003 e vicepresidente della Juventus dal 2015. Le maglie a loro volta incorniciate e con dediche personalizzate di tutti questi calciatori (e tanti altri ancora) insieme a trofei, targhe, medaglie e memorabilia assortiti, sono invece appese ai muri dei corridoi. Appena si apre la porta d’ingresso, subito a sinistra, spicca quella giallofluo-nera di Erling Braut Haaland, che lunedì 14 riceverà l’atteso European Golden Boy edizione 2020 nel corso del Gala di premiazione in programma presso le OGR di Torino.



Mino, cominciamo dal norvegese: si tratta del quarto giocatore della sua scuderia che conquista il Golden Boy nell’ultimo decennio dopo De Ligt, Pogba e Balotelli. Nessun altro agente al mondo può vantare un simile successo e la continuità di lavorare con grandi campioni, sempre al top per più di 25 anni.

«Sono orgoglioso di questo. E fiero che il valore dei miei giocatori si confermi di livello assoluto nel tempo. Significa che la One ha qualcosa in più rispetto a tutte le altre. Oggi siamo un’azienda con un knowhow unico e di assoluta eccellenza, costituita da persone di altissima esperienza e riconosciuta professionalità come l’avvocatessa Rafaela Pimenta, una pedina fondamentale in quest’agenzia boutique che è sempre stata e continua a essere un punto di riferimento sotto tutti gli aspetti al giorno d’oggi indispensabili nel mondo del calcio, dal giuridico al commerciale e soprattutto nella gestione dell’immagine. Il nostro è sempre stato e continua a essere l’unico vero Family Office di riferimento nel calcio, riconosciuto per essere sempre stato precursore in tutti gli aspetti relativi alla gestione degli atleti. Nessuno al mondo è come noi. Ho creato il mio team di eccellenza. Oggi questa agenzia ha un DNA speciale e vincente come i grandi brand, per esempio la Ferrari. La nostra ambizione, come quella dei calciatori che sono con noi, è quella di alzare sempre l’asticella. E naturalmente, a titolo personale, fa piacere ricevere il Premio Golden Agent 2020».

La Gestifute di Oporto ha iscritto nell’albo d’oro del Golden Boy tre calciatori, uno meno di voi: João Félix, Renato Sanches e Anderson.

«Jorge Mendes è amico mio. Le nostre carriere sono parallele, anche se il nostro modo di lavorare è diverso. Io mi dedico essenzialmente ad assistere i miei giocatori a 360 gradi. Fra l’altro Jorge e io siamo membri della TFF, The Football Forum, l’associazione che ho fondato circa due anni fa e di cui sono stato eletto presidente. Della TFF fanno parte anche gli altri agenti Jonathan Barnett, inglese, presidente di Stellar Group, e Roger Wittmann, tedesco, co-fondatore della Rogon».

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