Il cuore comanda, il denaro spesso e volentieri funge da ancella preziosa. Anche se nel caso di Dybala l’intesa reciproca con la Juve e la città di Torino è qualcosa che va molto oltre: Paulo sente che dall’estate 2015 la vita gli è cambiata sotto molteplici aspetti, dolce metà inclusa nel conto. Ma è stato l’incontro con l’universo bianconero a trasformarlo da ragazzino a uomo, in un gioco di “dare e avere” che vede entrambe le parti estremamente soddisfatte. Tanto da pianificare un rinnovo di contratto che dia seguito all’ultimo autografo di questo genere, lontano tre anni. Nell’aprile 2017 la Joya firmava per cinque stagioni e se la pandemia non avesse fermato il mondo il dg Fabio Paratici e l’agente del sudamericano si sarebbero già incontrati più volte. Non è stato possibile, per il momento ci si limita a una serie di messaggi, telefonate e videochiamate prodromiche sulla scorta di un’idea virtualmente comune: prolungare l’accordo, però trattando su cifre ribassate. Il virus, infatti, porterà un’evidente contrazione dei ricavi e i numeri sui quali s’era cominciato a ragionare prima del diffondersi dell’emergenza fanno parte del passato. Dall’entourage dell’attaccante, sotto questo profilo, non ci sono chiusure a prescindere. Occorrerà calma, ma il nuovo contratto attorno al quale la Juve e Jorge Antun possono incontrarsi comporterebbe il mantenimento dell’ingaggio attuale (di base sono 7 milioni di euro netti), magari a salire nel corso delle stagioni a venire e con i soliti bonus a impreziosire il quadro d’insieme. Stagioni, appunto, tante stagioni: Dybala a vita nella Juve, come fosse un nuovo Del Piero, è un progetto che gradualmente può affermarsi.

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