TORINO - In questo momento storico, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità che dichiara lo stato di pandemia a livello globale e lo sport che sta chiudendo a tutti i livelli, il mercato del calcio non può certo rappresentare una priorità. Ma il pallone è business e, come tale, calamita le attenzioni su quelle che potranno essere le conseguenze dell’emergenza planetaria proprio sull’universo del calcio. La Fifa in questa fase si interroga prima di tutto sulle gestione dei grandi eventi e dei vari campionati, ma valuta anche le possibili conseguenze legali e normative di una chiusura parziale o totale, senza contare le situazioni contrattuali da valutare nei prossimi mesi anche sulla base del decorso dell’emergenza e delle relative conseguenze.