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Rabiot, due in uno: regista arretrato o mezzala sinistra, perfetto per il 4-3-3 di Sarri

AFPS

Il ritratto del centrocampista del Psg che lascerà Parigi a parametro zero il primo luglio

TORINO - L'affaire Rabiot è la chiara dimostrazione di come l'orgoglio possa, talvolta, condurre all'errore. Il Paris Saint Germain ha perso un grande calciatore e, questo, Nasser Al Khelaifi lo sa bene. Ad appena 24 anni, Adrien ha già dimostrato di avere i numeri per essere uno dei più forti centrocampisti al mondo. Quantità e qualità al servizio di un delizioso mancino che gli permette di non avere limiti. Immarcabile nello stretto, chirurgico nei cambi di fronte. La sua posizione preferita è senza dubbio quella della mezzala sinistra in un 4-3-3, ma se può fare tranquillamente anche il regista arretrato.

Giocatore ibrido

Anche il Barcellona ha perso un grande calciatore. Xavi Hernández, uno che prima o poi si accomoderà sulla panchina del Camp Nou, ha chiesto pubblicamente ai dirigenti blaugrana di non lasciarselo scappare. E del resto, per certi versi, Rabiot ricorda proprio il fuoriclasse catalano. Mantenendo le debite proporzioni esistenti tra una vacca sacra e un campione - che, però, ha ancora notevoli margini di miglioramento - , il centrocampista francese è un ibrido eccitante: un po' Xavi (carattere, visione di gioco), un po' Iniesta (conduzioni a testa alta, ultimo passaggio), un po' Lampard (box to box). E poi, che il Barça si sia interessato a lui è la chiara dimostrazione di come Adrien abbia tutte le qualità necessarie per inserirsi alla perfezione nel 4-3-3 di Maurizio Sarri.

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