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Juve, assist per Pogba: aiuto da... Conte

Il Decreto Crescita può abbassare la tassazione e permettere un maxi ingaggio. La conversione in legge entro il 29 giugno: per tutte le italiane sarebbe più facile arrivare ai big

RISPARMIO ENORME - Il decreto stabilisce (modificando una legge esistente e più restrittiva, che infatti non era applicabile agli atleti) che i lavoratori dipendenti che arrivano Italia dopo aver risieduto almeno due anni all’estero e che risiederanno per almeno due anni in Italia vedranno tassato solo il 30 per cento del loro reddito. In pratica, mentre finora un club pagava il 43 per cento di tasse sullo stipendio lordo di ogni calciatore, spendendo dunque poco meno del doppio dell’ingaggio netto, sui nuovi stranieri l’aliquota resterà del 43 per cento, ma calcolato sul 30 per cento dello stipendio lordo e non sull’intero ammontare. Consentendo un risparmio enorme.

Nel caso di Pogba, ad esempio, un ingaggio da 15 milioni netti all’anno con la vecchia tassazione alla Juventus costerebbe circa 26 milioni. Di quei 26 milioni con la nuova legge verrebbe tassato solo il 30 per cento, ossia 7,8 milioni, sui quali la società bianconera pagherebbe sempre il 43 per cento: 3,3 milioni circa. Significa che a Pogba potrebbe pagarne 22,7 netti. Se invece fosse comunque raggiunto un accordo per 15 milioni netti a stagione, la Juventus ne spenderebbe solo 17,2 anziché 26. Il Real Madrid resterebbe un avversario molto temibile, perché Florentino Perez per convincere Zinedine Zidane a tornare gli ha assicurato che farà di tutto per portare Pogba al Bernabeu, ma è chiaro che nel duello la società bianconera avrebbe armi molto più affilate.

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