TORINO - Claudio Lotito è un presidente molto abile nel passare all’incasso in tutte le situazioni di mercato: i 30 milioni più 5 di bonus scuciti un’estate fa al Monaco per Keita che aveva solo un anno di contratto rappresentano un modello di riferimento per tutti. E come in ogni sessione di trattative che si rispetti, il patron laziale ha già messo in mostra la sua mercanzia: il ’95 Sergej Milinkovic Savic, di sangue misto ispano-serbo, è il prodotto di punta. Venghino, signori venghino, insomma, ché la merce è di primissima qualità e dunque appetita da tutti.
Perin: «Pronto per la Juventus»
La Juventus non avrà la stessa capacità di spesa di Real Madrid, Manchester United, Paris Saint-Germain, ma nella fase del corteggiamento al gioiello laziale si pone in primissima fila. Ci credono, i bianconeri, nonostante le “sparate” al rialzo di Lotito che da 100 milioni ha subito aggiornato la base d’asta a 120, ma chi lo conosce bene riferisce che i desideri del presidente biancoceleste combaciano con quota 200 milioni. Tanta roba, però non veritiera, perché a quell’altezza finora non s’è spinto nessuno, neppure gli emiri di casa nella Ville Lumière, ed è difficile che accada. La Juve, per sopravanzare una concorrenza così sfarzosa, sta pensando di giocarsi una carta importante: la classica contropartita tecnica destinata a segnare la differenza. E Marko Pjaca, a Formello e dintorni, è sempre piaciuto da matti.