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Quando Cristiano Ronaldo sembrava della Juventus

EFE
La storia della trattativa del "secolo" che non andò però mai in porto

TORINO - Quasi certamente non sarebbe rimasto alla Juventus fino ad oggi, ma di sicuro avrebbe fatto registrare nei bilanci bianconeri una plusvalenza notevole, con conseguente acquisto di altri campioni: tutto questo se nell’estate del 2003 Cristiano Ronaldo fosse sbarcato a Torino, come pareva certo dopo l’accordo raggiunto tra Luciano Moggi, i dirigenti dello Sporting Lisbona e Jorge Mendes, già allora agente di CR7. L’accordo in questione però prevedeva l’assenso anche di una quarta parte in causa e fu proprio questa la ragione che lo fece saltare. L’offerta con cui la Juventus aveva convinto il club portoghese a cederle il suo gioiello, infatti, consisteva in uno scambio con Marcelo Salas, acquistato due anni prima dalla Lazio ma incapace di ripetere in bianconero le grandi prestazioni mostrate in biancoceleste. L’attaccante cileno, però, rifiutò di trasferirsi in bianconverde (passò poi in prestito al River Plate, club da cui la Lazio lo aveva acquistato nel 1998) e dell’impasse generata dal suo no allo Sporting approfittò il Manchester United: quando la trattativa era bloccata da due giorni piombò a Lisbona Jason Ferguson, il figlio di Sir Alex, e con un assegno da 12,5 milioni di sterline concluse l’accordo.

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