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Serie A, si ricomincia: cosa va e cosa no in ogni squadra

Domenica riparte il campionato, scopriamo come stanno le venti protagoniste dopo le prime mosse di mercato

UDINESE

COSA VA - Con l'arrivo di Oddo la squadra ha ripreso fisionomia e coraggio. Il 3-5-2 è probabilmente più congeniale ai giocatori per caratteristiche: l'esempio dei miglioramenti di Adnan è evidente. Funzionano i giovani di talento come Barak e De Paul, che appaiono più liberi ora di esprimersi. Buona la crescita del centrocampo.

COSA NON VA - Manca una punta centrale che possa garantire un adeguato numero di reti, anche se i continui miglioramenti di Lasagna ora fanno sentire di meno l’assenza di un goleador. Ci sono ancora errori da evitare soprattutto in fase difensiva, dove forse manca un centrale forte da gestire con Danilo.

SPAL

COSA VA - La Spal anche in Serie A ha mantenuto la bussola di gioco e compattezza data dalle idee di Semplici. Tra i singoli, ottimi Gomis, Lazzari e Antenucci. La conferma è quella della passione del tifo ferrarese, da record. E l’acquisto di Kurtic nel mercato invernale è il segnale che a Ferrara si crede eccome alla salvezza.

COSA NON VA - Marco Borriello, acquisto di spicco del mercato estivo, sta ancora faticando a inserirsi nel contesto biancazzurro (una sola rete all’attivo). Qualche errore di troppo in difesa è costato tanto in termini di punti: il mercato potrebbe regalare i rinforzi giusti per consolidare la retroguardia (già arrivato Chochev dal Palermo).

VERONA 

COSA VA - L'attaccante Petkovic, il centrocampista offensivo Matos e il difensore Boldor. La buone notizie per Fabio Pecchia arrivano principalmente dal mercato, grazie ai colpo già messi a segno dal ds Filippo Fusco. A questo va aggiunto il completo recupero di Alessio Cerci, che tornerà a disposizione per la sfida con il Crotone.

COSA NON VA - Non è di poco conto l’addio di Martin Caceres, autore di 3 gol in 14 partite e soprattutto sempre tra i migliori della formazione scaligera. Il suo passaggio alla Lazio ha aperto un vuoto in difesa che adesso si cercherà di colmare. Sullo sfondo, poi, resta la classifica poco edificante a preoccupare in chiave salvezza.

CROTONE

COSA VA - Le situazioni di possesso palla e la fase offensiva nella metà campo avversaria sono l’aspetto positivo portato dall’avvento di Zenga. Allo stesso modo la gestione del pallone e l'inserimento del trequartista. La catena di destra contiene discretamente, ma finisce per attaccare poco.

COSA NON VA - La fase realizzativa è il tallone d’Achille della squadra rossoblù. Il Crotone non riesce a far gol e in questo modo non si vincono le partite: la squadra crea occasioni da rete, ma non concretizza con gli attaccanti. Occorre migliorare la pericolosità verso la porta avversaria e l’inventiva dei centrocampisti.

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