TORINO - Alex Sandro non è un giocatore in crisi di... Juve. Ad Alex Sandro, ora come ora, manca soltanto una certa continuità di rendimento: non è poco, ma si può fare. Sullo sfondo, poi, si scorge il profilo di un altro giocatore: che si chiama come l’altro (Alex Sandro, appunto) e pur non smaniando dal desiderio di andarsene, tramite il proprio entourage si guarda attorno. Consapevole - l’entourage di cui sopra - del fatto che da Londra, sponda Chelsea, i contatti non manchino. Da qui nasce una storia di intrecci di mercato, concretizzabili anche a stretto giro di posta. E’ una prospettiva complessa, perché a oggi non sembrano esserci le condizioni per una fumata bianca pro Blues (o chissà chi altro ancora). Però Marotta e Paratici non si farebbero trovare impreparati: qualora arrivasse un’offerta irrinunciabile (60 milioni, per l’attuale Alex Sandro, basterebbero?), via alle riflessioni.

Il dopo Sandro Alla vigilia di Juventus-Roma, dunque, è in bilico la posizione del terzino brasiliano, pagato 26 milioni due stagioni fa e tra i pochi bianconeri a non aver mai rinnovato il contratto: la scadenza 2020 era e la scadenza 2020 per ora resterà. La cessione del nazionale verdeoro a giugno era considerata probabile fino a qualche giorno fa, ma i rumours impazzano e una partenza subitanea di Sandro non è più un’ipotesi da escludere. Per la sua sostituzione, nel frattempo, fioccano le candidature. Due su tutte: Matteo Darmian che con Mourinho non lega e al Manchester United trova poco spazio: un eventuale scambio con Alex Sandro novello Red Devil e con conguaglio è un’opzione. E poi riecco quell’Emerson Palmieri, italo-brasiliano che sta provando a prendersi la Roma dopo un grave infortunio e con una concorrenza firmata Kolarov da fronteggiare. Ammesso che Monchi dia il via libera all’operazione a stagione in corso, servirebbe una trentina di milioni: occhio al Liverpool, nel caso.

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