TORINO - Questa è la storia di un centrocampista che un anno fa credeva di aver preso il treno della vita. Il Valencia lo cede, la Juventus lo corteggia per settimane e già sognare l’approdo torinese non sarebbe una prospettiva malvagia. Poi arriva il Barcellona che piazza sul tavolo della trattativa un maxiassegno da 50 milioni, riscuotibili in più tranche: 30 subito, 20 di bonus diluiti nel tempo. André Gomes sbarca in Catalogna e si mette a vagheggiare le meraviglie della città, il gigantismo del Camp Nou, il progetto di vivere una stagione da primattore. Ma Luis Enrique non è d’accordo: su 30 partite in Liga, il portoghese viene sostituito in 13 occasioni. Tre gol, tre assist e quattro ammonizioni per soli 2653 minuti complessivi: bilancio povero. Nel frattempo da Bilbao arriva Ernesto Valverde, allenatore tanto ambizioso quanto esigente con i suoi ragazzi. E le sensazioni del mediano si fanno sempre più chiare: anche quest’anno i titolari saranno altri compagni. La Juventus, da una postazione privilegiata, vede tutto.

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NOLEGGIO - Ecco spiegata, un anno dopo, la nuova offensiva bianconera per André Gomes. Polivalente di spessore (mediano, regista, ala, addirittura terzino se serve), sulla bontà del ragazzo classe ’93 garantisce un certo Jorge Mendes.

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