OLEKSANDR ZAVAROV
Il trequartista ucraino arrivò tra grandi aspettative nel 1988, quando ancora c’era l’Unione Sovietica, come erede designato del grande Platini ed andò ad abitare nella casa in cui aveva già vissuto il centravanti gallese Ian Rush. La sua avventura a Torino non fu però fortunata, viste le difficoltà nell’imparare l’italiano e di conseguenza a rapportarsi con il tecnico Dino Zoff. E a poco servì nella sua seconda stagione l’arrivo dell’altro sovietico (di origini bielorusse) Sergei Aleinikov: nel 1990 si arrivò così all’addio (con una Coppa Uefa in bacheca), anche se la ‘riconsegna’ della numero 10 fu decisa già nel 1989, quando fu affidata a Marocchi.