TORINO - Vanja Milinkovic-Savic, fratello di quel Sergej che si è imposto nella Lazio dopo un campionato di apprendistato nel campionato italiano, sta incontrando qualche difficoltà nel suo approccio con il Torino. Preso dal Lechia Danzica per 3,2 milioni di euro, si sta già allenando da tempo alla Sisport dopo che il club polacco, una volta ceduto il portiere, ha concesso il via libera per un suo approdo in granata in anticipo sui tempi. Il problema, emerso in queste prime settimane, è che fin qui il serbo non ha messo in mostra le qualità in grado di posizionarlo in prima fila, nell’ottica di un posto da titolare nella prossima stagione. Come se non cogliesse appieno l’opportunità che gli si è parata davanti. Passare dal Lechia al Toro dovrebbe fargli moltiplicare le forze per guadagnare la considerazione di Mihajlovic, e invece, se non proprio svagato, in allenamento Milinkovic-Savic non dà il tutto per tutto. Motivo per cui il tecnico lo vede quale secondo, nel ruolo di portiere. Una gerarchia che potrebbe anche indurre il club a mandarlo in prestito, magari in B, per valutarne il processo di maturazione. Al discorso su Milinkovic si lega quello sul portiere titolare: con Padelli che andrà all’Inter e Hart che difficilmente sarà riscattato, i granata riannodano i fili del discorso innanzitutto con la Roma. In giallorosso, dal prestito all’Empoli, rientrerà Skorupski, restio a interpretare il ruolo di riserva di Alisson e valutato attorno ai 7 milioni.

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