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Manchester United, Ibrahimovic tuona: «Sono un leone in una squadra di gattini»

L'attaccante vuole dalla società progetti chiari per il futuro: «Non sono qui per perdere tempo». E la stampa inglese riporta la frase contro i compagni

TORINO - Zlatan Ibrahimovic non è il tipo a cui piace utilizzare giri di parole. Da questo suo primo anno al Manchester United si aspettava di più e ieri sera, dopo il pareggio 1-1 contro l'Everton (e un suo gol), nelle interviste del dopopartita ha mandato un messaggio chiaro alla società. «Ci tante cose che dovranno essere messe a posto. Non ho davanti a me dieci anni di carriera, ma al massimo tre e molto dipenderà da quello che vuole la società e dalla sua visione. Ho detto dal primo giorno che non sono venuto qui per perdere tempo, ma per vincere», tuona Ibra. Poi aggiunge: «Se si vuole vincere, devi costruire qualcosa di più grande. Sono venuto qui senza Champions League e con la squadra che c'era, che non era favorita per vincere. Ma sono venuto per aiutare, per fare quello che so fare e per migliorare». Non basta perché c'è un'altra frase che fa discutere, riportata dal tabloid "The Sun" in prima pagina: «Io sono un leone, i miei compagni di squadra dei gattini». Parole che tengono aperti tutti gli scenari sul futuro dell'attaccante svedese, che il prossimo 3 ottobre compirà 36 anni.

FOTO - QUANTE OCCASIONI A PARAMETRO ZERO!

E ADESSO? - Nel suo primo anno in Premier League, Ibra ha segnato 16 gol e fornito 4 assist in 26 partite. Completano il bilancio le 11 reti segnate nelle coppe. Un contributo che ha aiutato lo United a vincere un titolo (la Coppa di Lega) e ad approdare ai quarti di finale di Europa League, ma in Premier League la musica è diversa: la squadra di Mourinho è quinta, lontana quattro punti dal City che occupa l'ultima posizione utile per qualificarsi alla prossima Champions League. E l'ennesimo pareggio casalingo, il nono, acciuffato nel recupero, ha fatto scendere le quotazioni dei Red Devils. Ora Ibrahimovic si interroga sul proprio futuro. Vorrebbe restare in Premier League, ma la tentazione Stati Uniti (di ieri la notizia dei contatti con i Los Angeles Galaxy) è forte. Mourinho riuscirà a fargli passare il mal di pancia?

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