TORINO - Ormai è un tiraemolla tra il Torino e il Genoa per il destino di Panagiotis Tachtsidis. Cominciamo col dire che a questo punto sarebbe sorprendente se il greco non approdasse in granata, visto le mosse della dirigenza del Toro e pure i ragionamenti che vengono fatti in rossoblù. Ma il problema da superare riguarda la formula del trasferimento. Ogni club tira la proverbiale acqua verso il proprio mulino, così adesso i vertici del Genoa tentano il... colpo. Comprensibile, dal loro punto di vista: è vero che il greco è ai margini del gruppo, in rossoblù, ma il fatto che sia ormai emerso in tutta evidenza l’interesse del Torino ha fatto lievitare le richieste dei genoani. Sono le classiche dinamiche del mercato, insomma.

VALDIFIORI STOP - Il fatto che il Toro non sia riuscito a sfondare dalle parti di Valdifiori, in quel di Napoli, ha obbligato Petrachi a riprendere le trattative per Tachtisidis, un suo pallino. Ventura ha accettato di riprendere il greco in squadra, come due anni fa, quando il centrocampista fu prestato dal Catania, nel gennaio del 2014: in assenza di prospetti migliori, il tecnico fa buon viso e non ha posto veti, anche se con lui Tachtsidis giocò poco, venendo utilizzato col contagocce e quasi sempre a gara in corso. Il centrocampista ha il contratto in scadenza nel 2017, e questo è un aspetto che sta condizionando oltremodo le trattative in corso. Il Torino ha chiesto il giocatore in prestito con diritto di riscatto, un modo per poter utilizzare il greco senza però doversi legare le mani. Anche perché in estate si può trovare di meglio sul mercato, per il ruolo di centrocampista centrale. La società granata ha dato anche la disponibilità ad affrontare un prestito oneroso, però ha ripetutamente insistito sulla non obbligatorietà del riscatto. Ed è esattamente qui che il Genoa si è impuntato.

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