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Vertice Mancini-Thohir: l’Inter pronta a ripartire

LaPresse
Vertice tra allenatore e presidente. Nel menù Touré, Motta e Cech: campioni che dovranno riportare il club ai livelli della Juventus
MILANO - Faccia a faccia tra Roberto Mancini ed Erick Thohir per disegnare il futuro dell’Inter. L’allenatore ha raggiunto il presidente nell’albergo milanese che lo ospita. Nel menù Oltre al “solito” Touré, per cui si è fatto avanti pure il Chelsea che sogna un clamoroso golpe, c’è Thiago Motta, che incarna l’identikit tracciato dall’allenatore dopo il ko con la Juventus, nonché Petr Cech, destinato a raccogliere l’eredità di Handanovic. Poi la rosa verrà completata con giocatori di comprovata affidabilità, ovvero Zukanovic e Biabiany (svincolato e preziosissimo per i suoi trascorsi nel settore giovanile) e da talenti che, messi a loro agio dalla presenza di qualche “grande vecchio”, possano crescere e diventare campioni.

Il budget per Fekir
Il primo della lista è Nabil Fekir che Mancini considera l’alter ego ideale di Dybala: toccherà a Thohir destinare i fondi accantonati per l’argentino sul gioiello franco-algerino, pur sapendo che il Lione è una bottega storicamente cara e Aulas un presidente con cui è molto difficile trattare. Una strategia, quella che ha portato a mettere Fekir in cima alla lista dei rinforzi per l’Inter, che ha portato Ausilio a volare in Argentina per osservare Emanuel Mammana e Matías Kranevitter, gioielli del River Plate, e che ha fatto sì che il ds nerazzurro bloccasse Sergi Darder del Malaga. Il tutto mentre il ds Mirabelli era a Spalato per rivedere Tino-Sven Susic, obiettivo nerazzurro congelato a gennaio.

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