BOWLING O TIRO A SEGNO? - La storia di Campbell è tipica di alcuni dei fuoriclasse che dalla LatinoAmerica sono venuti a cercare gloria, successi, fama e denaro nel calcio europeo. Comincia giovanissimo nel Deportivo Saprissa, uno dei club più famosi, amati e vincenti della Costa Rica. Viene mandato in prestito al Puntarenas a gennaio 2011 e proprio con i Tiburones e con la maglia della Nazionale (con cui disputa un’eccellente Copa America) viene notato dagli osservatori di Wenger che convincono il mago alsaziano dell’Arsenal a investire su di lui. Gran parte del merito della sua esplosione va a Ricardo La Volpe. Racconta lo stesso Campbell: «Il tecnico messicano per stimolarmi mi sottoponeva a ore e ore di un misto tra il bowling e il tiro a segno. Col pallone dovevo buttar giù il maggior numero di lattine posizionate dal ct su un muretto. Se non ne abbattevo un numero che lui riteneva decente, erano giri di campo e serie di addominali....».
MIGRANTE DEL GOL - Siccome non ottiene subito il permesso di lavoro in Inghilterra viene prestato prima al Lorient, poi al Betis Siviglia. Il a osta a lavorare sul suolo dove regna Elisabetta II di Windsor arriva a luglio 2013, ma questo non basta a convincere i Gunners a dargli la chance di esordire in Premier. E così la carriera di migrante del gol prosegue ad Atene, più precisamente al Pireo, nell’Olympiacos: è la sua stagione migliore, 32 presenze e 8 gol che trascinano i biancorossi al trionfo in Superleague greca.
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