Una grande festa, per celebrare lo Scudetto e l'imminente ritiro di Sara Gama. Una serata dalle mille emozioni in casa Juve Women, che neanche la sconfitta contro l'Inter (comunque ininfluente in termini di risultato) è riuscita minimamente a scalfire. Eppure per le bianconere, neo campionesse d'Italia, c'è un'altra missione da compiere: battere la Roma nella finale di Coppa Italia e centrare così il 'Double', con la gara fissata sabato prossimo alle 18. Al termine della sfida con le nerazzurre e dei festeggiamenti, a prendere parola sono stati il tecnico Massimiliano Canzi e proprio Sara Gama.
Juve Women e la festa Scudetto
Così Canzi al triplice fischio: “Perdere non piace mai, perché quando fai questo mestiere, soprattutto qua dentro, dobbiamo tenere sempre un livello di prestazione e di risultato alto. Oggettivamente hanno fatto meglio loro, mi sono arrabbiato perché non mi piace perdere. Poi però era giusto dedicassimo un po’ a Sara e a quello che abbiamo fatto quest’anno. Abbiamo un giorno, ricarichiamo le batterie e poi ripartiamo per un obiettivo che sappiamo essere molto chiaro”. A bocce ferme, qual è stata la partita più difficile da affrontare in campionato? “Ne ho una in mente molto chiara, che è l’ultima con la Roma. Venivamo da una sconfitta con l’Inter, peraltro immeritata, molto più immeritata di questa. E siamo andati a giocare una partita che se fosse andata male rischiavamo di avere la Roma a 1 punto di distanza e con 3 partite ancora da giocare. Era una partita delicatissima, e lì è venuta fuori la Juventus”.
Quando a Canzi viene chesto se ha mai pensato di non vincere lo Scudetto, risponde così: “No, però sapevamo che il percorso sarebbe stato tortuoso: anche quando molti pensavano che era fatta sapevamo che la strada ci riservava ancora tanti tornanti, tante curve. Aver fatto un girone di andata così ci ha fatto mettere fieno in cascina, come gli scoiattoli che mettono via le ghiande perché l’inverno arriva sempre. Bravi nel girone d’andata e poi bravi a saper gestire le ghiande rimaste dentro la guancia”.