Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Volley

Tuttosport

LIVE

Bonansea: "Gli inizi, il Torino, lo scudetto con la Juventus Women e la Nazionale"

www.imagephotoagency.it

Dai primi approcci col pallone al debutto nel calcio femminile, fino al bianconero e all'azzurro: la storia della numero 11 juventina in una lunga intervista alla FIFA

La svolta e il calcio femminile

Dopo gli inizi, Bonansea si è approcciata per la prima volta al calcio femminile, un mondo all'epoca sconosciuto per lei: "A 12 anni mi vide il Torino Calcio femminile, e il mio allenatore mi disse che i granata mi volevano far giocare da loro. Rimasi sorpresa, dissi: "Ma c'è il calcio femminile? Esiste il Torino?". Dissi subito di si. Sono stati anni bellissimi: lì sono cresciuta e sono diventata quella che sono. Se devo pensare a quanti sacrifici hanno fatto i miei genitori... Quando arrivi al campo e quando sai che c'è la tua famiglia a vederti giochi anche un po' per loro, ti senti a casa. Mio papà mi chiama e mi chiede ogni volta perché non ho fatto gol, e sento mia mamma in sottofondo che gli chiede di lasciarmi stare: è sempre così. Dopo il Torino sono passata al Brescia, mi sono dovuta trasferire. Sicuramente è stato difficile separarmi dalla mia famiglia, però venivano sempre a vedere le partite in casa facendosi 300 km. A volte anche fuori mi hanno seguito, come a Napoli".

L'arrivo alla Juventus e il primo premio

La vera svolta, però, arriva con il trasferimento alla Juventus Women, con la gioia del primo trofeo e anche del primo premio personale: "Quando ho ricevuto la chiamata della Juventus ero felicissima: sono tifosa juventina, quindi rimasi bloccata. Mi son sentita fortunata perché non tante persone al mondo riescono a realizzare i propri sogni. Giocare per la Juve è bello perché senti che devi dare tutto, ti entra nelle vene. Il primo Scudetto con la Juventus fu spettacolare perché nessuno, nemmeno noi, pensavamo di poter vincere. Ogni tanto riguardo le foto e mi scende una lacrima: emozioni così forti che le rivivi. Nel 2016 sono stata eletta come miglior calciatrice italiana: non me lo aspettavo, fu un grande orgoglio. Andai alla premazione ed ero l'unica femmina, poi c'erano i migliori 11 calciatori italiani. Dopo, in un'intervista, mi fu chiesto cosa provavo, cosa pensavo del premio: ero felice, ma mi venne da rispondere che ero una contro 11 e non mi sembrava giusto questo. Bisogna pensare sempre in grande e aggiudicare piccole vittorie, dire la propria idea senza paura di essere giudicati.

La prima convocazione con l'Italia

Nell'ultima parte dell'intervista, Barbara Bonansea parla della prima volta con la maglia dell'Italia e di cosa fa stare bene le calciatrici: "La prima convocazione in nazionale è stata un po' di tempo fa: ero al Torino femminile, fu pazzesco. Andai in spogliatoio e mi abbracciarono tutte le compagne. Vidi i sacrifici fatti ripagati. Mi sento orgogliosa di far parte di questa nazionale e di poter vincere qualcosa con questa maglietta. Per me è importante sentire la fiducia di un allenatore, la sua capacità credere nelle sue giocatrici. Penso sia bello allenarsi col sorriso e avere un allenatore che sa che le proprie giocatrici si devono divertire. Penso che noi donne, nel calcio femminile, siamo tanto forti. Appoggio le ragazze che hanno avuto il coraggio di parlare della loro sessualità perché non è mai semplice: queste sono le persone più libere".

Abbonati a Tuttosport

L'edizione digitale del giornale, sempre con te

Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi