Sara Gama non parla mai a sproposito. E quando dice che, per continuare a crescere, il calcio femminile italiano ha bisogno di aumentare la base lo dice non solo perché è vero, ma anche perché è quello che sta succedendo. Ed è ciò su cui lei stessa, nel suo impegno di politica sportiva, sta lavorando da anni. Più tesserate e, parallelamente, più società presenti capillarmente in tutta Italia che garantiscano scuole calcio così come prime squadre tutte al femminile: la battaglia oggi si deve fare su questo.
Le parole di Braghin
Un tema che, non a caso, ha recentemente evidenziato anche il direttore della Juventus Women Stefano Braghin spiegando che «Il gap con le altre potenze europee non lo colmi con un gran colpo di mercato: dobbiamo fare i conti con Nazioni che hanno una base di 400.000 tesserate, quasi dieci volte in più rispetto alle nostre. Il gap lo colmi incidendo su questo aspetto». Ed ecco allora che, in quest’ottica, i numeri del report presentato lunedì scorso dalla Divisione Serie A Femminile Professionistica e realizzato da Deloitte disegnano la retta via: al termine della stagione 2023/2024, infatti, le tesserate erano 45.785, dato che colloca l’Italia al 6° posto a livello mondiale per incremento del numero nel periodo 2019-2023. Nella stagione 2019/2020 si contavano 31.390 tesserate.