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Calcioscommesse, il pm di Martino: «Mi hanno rottamato, vado in pensione»

Lo sfogo del procuratore di Cremona: «Sono stanco, non c'è più posto per me in questa magistratura»

CREMONA - «Domani presenterò domanda per andare in pensione al più presto. Sono stanco e non c'è più posto per me in una magistratura in cui c'è uno strapotere delle correnti». Lo ha detto il procuratore di Cremona, Roberto di Martino, in una pausa dell'udienza per il calcioscommesse. Il magistrato, che non si è visto accogliere le domande a procuratore capo di Brescia e Bergamo, si è detto "amareggiato e deluso" per non aver visto «riconosciuto il lavoro fatto in tutti questi anni».

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LO SFOGO - «Mi hanno rottamato - ha proseguito il magistrato - e sono dispiaciuto che vada disperso il mio lavoro in tema di terrorismo, sulla strage di piazza della Loggia e anche quello contro la corruzione nello sport». Proprio in relazione al processo sul calcioscommesse, di Martino ha aggiunto di «aver pestato molti piedi e sono convinto che questo non abbia giocato a mio favore». Il magistrato, da procuratore aggiunto a Brescia, aveva ottenuto le prime condanne per terrorismo internazionale (270 bis c.p.) in Italia e aveva condotto la terza inchiesta e il dibattimento sulla strage di piazza della Loggia a conclusione dei quali, in appello a Milano, sono stati condannati l'ex ispettore di Ordine Nuovo, Carlo Maria Maggi, e l'ex collaboratore dei servizi segreti, Maurizio Tramonte.

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