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Ferrero precisa: «A morte calcio malato, non le persone»

Andrea Ninni/Image

Presidente Samp e frasi su Pulvirenti: «Io male interpretato»

 

ROMA - «Io ieri ho augurato la morte al calcio malato, non certo a persone fisiche: sono basito e dispiaciuto, perchè un conto è la situazione radiofonica della Zanzara un altro il testo scritto». Massimo Ferrero, presidente della Samp, si scusa via Ansa per le sue frasi su Pulvirenti «Dette - spiega al telefono - in un contesto allegorico». «In radio parli per battute - aggiunge Ferrero - ma certe parole, se scritte, poi vengono male interpretate. Io non ho nulla contro la persona fisica, non auguro la morte a nessuno perché la vita è un valore impagabile. Non ce l'avevo con nessuno direttamente, anche perchè se avessi augurato la morte a qualcuno non avrei chiuso la conversazione dicendo che quel signore andrebbe preso a schiaffi tutti i giorni. Intendevo dire che deve morire il calcio malato, di cui ancora paghiamo le conseguenze, da Calciopoli ad oggi. Abbiamo perso svariati milioni di spettatori: non è possibile - conclude il presidente della Samp - che noi facciamo tanto per regalare ai nostri ragazzi uno sport pulito, e poi arrivano quattro straccioni che lo sporcano». 

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