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Chapecoense, Ruschel in lacrime: «Farò di tutto per tornare a giocare»

L'inno alla vita di uno dei sei sopravvissuti al disastro aereo: «Essere ancora qui è una grandissima gioia, sono un miracolato»

TORINO - «Farò di tutto per tornare a giocare a calcio». La confessione arriva da Alan Ruschel, uno dei sopravvissuti al terribile disastro aereo che ha coinvolto la squadra brasiliana della Chapecoense. Il difensore non ha intenzione di ritirarsi, anzi. «Ci vorrà molta pazienza – ha detto in conferenza stampa -. Tre mesi per la calcificazione della colonna vertebrale, altri due per rinforzare la muscolatura. Sono solo all’inizio». Il difensore ha anche ricordato l’accaduto in lacrime: «Non ci sono parole per quello che è successo, ho perso tanti amici. Essere ancora qui è una grandissima gioia. Sono un miracolato. Dio mi ha messo sulle sue ginocchia dicendomi che avrei avuto ancora delle missioni da compiere sulla terra. Per questo non mi ha portato con sé». Infine ha rivelato di aver cambiato posto poco prima del decollo: «Follmann (un altro dei superstiti, ndr) ha insistito molto perché mi sedessi vicino a lui. Questo è l’ultimo ricordo di quel giorno».

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