Mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre si gioca l’andata delle semifinali della 65a edizione della Copa Libertadores: Atletico Mineiro-River Plate e Botafogo-Penarol, Brasile contro Argentina e Uruguay, gli avversari di sempre. Le ultime cinque edizioni sono state vinte tutte da squadre brasiliane – 2 Flamengo, 2 Palmeiras e una Fluminense, campione ancora in carica –, il River ha vinto l’ultima nel 2018, l’ultima edizione con finale di andata e ritorno – con questo giocato a Madrid per motivi di ordine pubblico visto che l’avversario era il Boca Juniors –, l’Atletico Mineiro ha vinto una volta sola – nel 2013 contro i paraguaiani dell’Olimpia Asuncion –, mentre l’ultima del Penarol risale al 1987, avendo perso la finale del 2011 contro il Santos, e il Botafogo ha eguagliato il record del 1963 e del 1973 arrivando in semifinale. La finale si giocherà il 30 novembre al Monumental di Buenos Aires e la squadra allenata da Marcelo Gallardo sa che non può perdere questa occasione, anche se giocare in casa ha i suoi pro e i suoi contro. Intanto per la sfida a Belo Horizonte ha recuperato sia il difensore Fabricio Bustos che il centrocampista Gonzalo Martinez, il primo reduce dallo strappo al soleo destro e il secondo dallo strappo al legamento del ginocchio sinistro.
Clima incandescente
L’occasione è ghiotta anche per l’Atletico Mineiro, allenato dall’argentino Gabriel Milito, che già nella Libertadores del 2021 ha eliminato Boca Juniors agli ottavi e River Plate ai quarti; perdendo poi il derby con il Palmeiras. La partita si giocherà nell’Arena MRV, stadio inaugurato il 27 agosto 2023 con una capienza di 46mila spettatori, 4mila dei quali saranno argentini. Questi partiranno sia con voli diretti che facendo scalo a Rio de Janeiro, dove li attenderanno 7 autobus per raggiungere il Minas Gerais e, sperano, un terreno vicino allo stadio dove fare la solita festa prima della partita con l’immancabile asado. Ma i tifosi brasiliani sanno già come accogliere il River Plate, lanciando sui social network una raccolta fondi per acquistare 40mila stelle filanti e i fuochi d’artificio, nonostante la Conmebol sia contraria e l’Atletico sia già stato multato per quello che è accaduto nei quarti contro il Fluminense. Ma l’ambiente è carico dopo la conquista della finale della Copa do Brasil, battendo il Vasco da Gama e aspettando il Flamengo per l’epilogo, partita in cui Milito ha schierato tutti i titolari. Il club brasiliano, inoltre, ha installato un nuovo impianto audio per amplificare il suono ambientale, quindi l’accoglienza al River Plate sarà oltremodo rumorosa. Tanto da mettere in difficoltà la squadra di Gallardo? Difficile a dirsi, perché il tecnico, tornato quest’anno sulla panchina dei biancorossi dopo l’avventura in Arabia Saudita, sa come affrontare queste partite e nella sua bacheca alla guida dei Los Millonarios ha vinto: una Sudamericana, una Coppa Suruga Bank, tre Recopa e ben due Libertadores. Qualche fuoco d’artificio in più o in meno non farà differenza.