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United e City, Hojlund contro Haaland: un derby da vichinghi

Si affrontano le due Manchester, quella devota ai Red Devils e quella che palpita per i Citizens: duello spettacolare tra il danese e il norvegese

LONDRA - Non sono tante le notizie positive che hanno accompagnato i tifosi dello United verso l’edizione numero 191 del derby di Manchester, in scena questo pomeriggio all’Old Trafford.Dopo il peggior inizio di campionato da quasi 40 anni, che ha avuto l’automatica conseguenza di far scricchiolare anche l’ennesimo progetto tecnico successivo all’addio di Sir Alex Ferguson, quello targato Erik ten Hag, nemmeno le ultime vittorie (3 consecutive fra campionato e Champions) sono riuscite a scaldare più di tanto i cuori del popolo dei Red Devils. Anche perché, dopo 9 giornate, la distanza dalle prime è già molto ampia. Una buona notizia – secondo la visione complessiva del tifo dello United – potrebbe però esserci: il derby di questo pomeriggio rischia, infatti, di essere l’ultimo con la famiglia Glazer alla guida del club, visto che, entro marzo, l’acquisto da parte di Jim Ratcliffe del 25% delle quote dello United per una cifra vicina agli 1,5 miliardi di euro dovrebbe essere ratificato dalla Premier League. Da quel momento in poi, sarà il magnate britannico a controllare la politica sportiva dei Red Devils.

Il primo derby dei vichinghi

Una possibile ultima volta, dunque, ma anche una certa e interessantissima prima. Questo sarà, infatti, il derby numero uno fra i due bomber più celebri della penisola scandinava. Da una parte il centravanti che ha fatto del gol una ragione di vita, polverizzando record realizzativi che duravano da una vita e permettendo al City, grazie alle sue reti, di centrare lo straordinario Treble della scorsa stagione. Numeri che, secondo Guardiola, gli avrebbero attirato addosso un bel po’ di "invidia", visto che è bastata qualche gara a secco per scatenare la pletora di critiche: "Il problema è che se fai 50 gol in una stagione poi tutti si aspettano che tu faccia 3 gol a partita. Questo nel fantacalcio va bene, ma la realtà è un’altra. I suoi numeri sono strepitosi e continuerà ad aggiornarli", lo ha difeso il catalano. In effetti, 11 reti e 2 assist in 14 gare giocate non sono precisamente lo score di uno che è in crisi.

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