Erano diretti al porto di Santander Diogo Jota e il fratello più piccolo André Silva, deceduti nella notte del 3 luglio lungo l'autostrada spagnola A-52, nel comune di Cernadilla, Zamora. I due ex calciatori, di 28 e 25 anni, avrebbero dovuto imbarcarsi sul traghetto per il Regno Unito, per poi proseguire in direzione Liverpool, dove l'attaccante dei Reds era atteso per la ripresa degli allenamenti inizialmente prevista per lunedì 7. Stando a quanto riportato dalla Cnn portoghese, Diogo Jota si era sottoposto a un intervento ai polmoni, e gli era stato pertanto raccomandato di evitare spostamenti in areo. Ma lungo il tragitto, come riferito dalla Guardia Civil locale, la Lamborghini su cui viaggiavano i due fratelli avrebbe subito lo scoppio di uno pneumatico durante una manovra di sorpasso, prima di uscire dalla strada, ribaltarsi e prendere fuoco.
"Impossibile al momento stabilire la velocità del mezzo"
Ad attendere i soccorritori, una scena tragica, con i resti del mezzo sparsi in tutta l'area - grazie alle riprese ottenute dai media spagnoli è stato possibile stabilire la traiettoria del veicolo - . La Guardia Civil ha riportato inoltre come sia stato possibile procedere al riconoscimento delle vittime solo attraverso la targa del veicolo e che non è ancora stato possibile stabilire a quale velocità viaggasse l'automobile. L'unica certezza è che nessun altro mezzo è rimasto coinvolto nell'incidente: "In questo momento è impossibile dire esattamente a quale velocità stava andando l'auto, ma è un aspetto che gli investigatori della Guardia Civil saranno in grado di definire in modo almeno approssimativo nel loro rapporto finale, basandosi su elementi come i segni di frenata sull’asfalto. Quello che possiamo confermare è che non sono rimasti coinvolti altri veicoli e che nessun altro è rimasto ferito".