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Arsenal, Emery fissa le regole: nessun interprete, bisogna parlare in inglese

AFPS
Il tecnico spagnolo ha chiesto ai suoi un maggior impegno nella lingua, così da non creare incomprensioni attraverso gli interpreti

TORINO - Si gioca in Inghilterra e bisogna parlare inglese. E questo vale per tutti, allenatore compreso. Questa, secondo il "Mirror", una delle norme imposte da Unai Emery nello spogliatoio dell'Arsenal. Lo stesso tecnico spagnolo non è ancora del tutto a suo agio con la nuova lingua ma conta di poter parlare un inglese fluente entro Natale e pretende dai suoi giocatori la stessa cosa. Emery ha anche rifiutato l'aiuto di un interprete ritenendo che la sua presenza rallenterebbe il processo di crescita della squadra, ma si avvale comunque di qualche aiutino: nelle conferenze stampa, ad esempio, si avvale della presenza di una figura simile, "just in case", che interviene solo nel caso in cui si blocchi, ed è seguito da un insegnante di inglese che è con lui anche sul campo di allenamento. Una bella sfida per Emery, che ritiene fondamentale l'utilizzo universale dell'inglese, ma che nelle conversazioni individuali è però disposto a parlare la lingua madre del suo interlocutore.

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