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Postecoglou, la rivincita del “clown”: ha zittito gli scettici

Postecoglou, la rivincita del “clown”: ha zittito gli scettici Getty Images
L’Europa League ha dato senso alla stagione. Lui lo sapeva: «Al 2° anno vinco sempre qualcosa»

LONDRA  - Alla fine, ha avuto ragione lui. Contro ogni aspettativa, e in un ambiente che lo aveva scaricato già da un pezzo, Ange Postecoglou, da combattente qual è, non si è lasciato abbattere né dalle critiche sempre più feroci e plateali dei tifosi, né dalla severità talvolta eccessiva della stampa inglese, (alla vigilia della finale di Europa League aveva risposto a tono a chi gli aveva dato del «clown»), ma ha continuato a crederci andando dritto per la sua strada. La scorsa estate, quella frase pronunciata del tutto inaspettatamente, - «di solito al mio secondo anno in un club vinco qualcosa» - era apparsa come un enorme e innecessario azzardo.

La rivincita di Postecoglou

Una promessa troppo grande fatta ai tifosi di un club che in Inghilterra ha la fama del perdente per antonomasia. Tanto è vero che, a dispetto di quello status di big che gli Spurs continuano a reclamare con orgoglio, l’ultimo trofeo entrato in bacheca risaliva a 17 anni fa (la Coppa di Lega), mentre in Europa, nonostante una finale di Champions persa col Liverpool nel 2019, l’ultima vittoria, la Coppa Uefa, era arrivata addirittura nel 1984. Insomma, le premesse non erano certo le più incoraggianti, e via via, con l’andare di una stagione che dentro i confini nazionali è stata fra le più disastrose della storia degli Spurs, il sospetto che quella frase potesse trasformarsi in un pericoloso boomerang è cresciuto fino a quasi diventare certezza. In una notte, però, tutto è cambiato: la vittoria dell’Europa League modifica completamente la percezione della stagione. Certo, il cammino non si cancella, (la squadra è diciassettesima in Premier, avanti solamente alle tre già retrocesse), ma è innegabile che quel Jolly pescato alla fine, che fra l’altro porta nelle casse del club oltre 100 milioni di euro grazie al diritto acquisito di partecipare alla prossima Champions, rimette in discussione ogni cosa, in particolare la posizione di Postecoglou.

Il futuro di Postecoglou

Prima della finale di Bilbao, l’addio del tecnico australiano sembrava ormai cosa fatta. Insomma, solo questione di tempo. Gli Spurs si erano già mossi per individuare il successore dell’ex Celtic, soffermandosi in modo particolare sul nome di Iraola. Ora, invece, per quanto ancora probabile, l’esonero del cinquantanovenne nato ad Atene ma cresciuto a Melbourne non sembra più così scontato. La parola finale spetterà ovviamente al patron degli Spurs, Daniel Levy, chiamato a prendere quella che è probabilmente la decisione più difficile dei suoi 24 anni di Regno. Intanto, il buon Postecoglou, pur mantenendo la calma e lo stile diretto di sempre, a vittoria ottenuta ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa dopo quella che è stata la stagione più difficile della sua carriera da allenatore: «Sono un vincente. Sono stato un vincitore seriale per tutta la mia carriera. Vincere è ciò che mi piace di più», ha detto, come a voler ribadire quello che poi di fatto la sua storia conferma.

La festa Spurs

Vedremo probabilmente già la prossima settimana se l’aver riportato il Tottenham alla vittoria dopo così tanto tempo basterà a salvare la sua panchina. Intanto, però, prima che ogni decisione venga presa, è giusto festeggiare un successo che ha rotto un’astinenza lunghissima, e che ha fatto letteralmente esplodere la parte Lilywhites del nord di Londra. Al fischio finale dell’arbitro Zwayer il popolo Spurs si è riversato nelle strade per festeggiare rumorosamente l’orgoglio improvvisamente ritrovato: e quei cori che fino a qualche giorno fa erano di rabbiosa protesta si sono magicamente trasformati in gioia allo stato puro. Il potere della vittoria.  

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