"Ora l'unica cosa che non dobbiamo fare è pensare che spazzeremo via tutti e che siamo i favoriti.Siamo solo una delle quattro squadre favorite per vincere la Champions. Ma è anche importante essere l'unica squadra fra le semifinaliste dello scorso anno a essersi confermata". Luis Enrique si gode il traguardo raggiunto ma ricorda ai suoi che la strada è ancora lunga: "Ancora non abbiamo fatto nulla, il nostro obiettivo resta fare qualcosa che nessuno è mai riuscito a fare al Psg. Per fare la storia, bisogna vincere tutto ma non mi preoccupano i risultati, mi preoccupa il cammino per arrivare a questi risultati. Dipende da noi, da cosa siamo disposti a dare e sin dalla scorsa stagione la convinzione non manca a questa squadra. Le cose positive sono facili da gestire. Quello che mi è piaciuto più della partita di Birmingham è che ce la siamo vista brutta fra il 45' e il 60-65', poi abbiamo avuto delle occasioni chiare per chiuderla. Quando non possiamo attaccare è perchè l'avversario fa bene le cose. Noi siamo una squadra fatta per lottare e attaccare e sono contento che anche i tifosi se ne siano resi conto".
"L'Arsenal? Sappiamo chi ha eliminato..."
Ora c'è un'altra squadra inglese sulla strada del Psg dopo Liverpool e Aston Villa: "Non è né un vantaggio né uno svantaggio, sappiamo chi ha eliminato l'Arsenal per cui ci giocheremo la semifinale contro una delle migliori squadre d'Europa, una squadra che sotto la guida di Arteta si è evoluta", avverte Luis Enrique, al quale viene chiesto come faccia a gestire la frustrazione dei calciatori che hanno meno spazio visto che martedì ha fatto una sola sostituzione. "Sono stato l'allenatore più criticato d'Europa per le mie rotazioni. Mi hanno criticato a Roma, a Barcellona, in nazionale, in tutti i posti mi hanno criticato perchè facevo molti cambi, non facevo giocare sempre gli stessi...Io sono un allenatore che ha molta fiducia nei suoi calciatori, martedì ho preferito mantenere la mia squadra base ma servono 16, 17, 18 giocatori al top per vincere".