PARIGI (Francia) - Dal Napoli al Psg, dall'inseguire la qualificazione in Champions se non lo Scudetto, a vincere la Ligue 1 e a essere in corsa per il grande sogno. Da Napoli a Parigi, da Antonio Conte a Luis Enrique. Da un momento all'altro Khvicha Kvaratskhelia si è ritrovato in un altro mondo. A gennaio il Psg lo ha portato sotto la torre Eiffel strappandolo al Vesuvio e lui ha subito dato un contributo importante in campionato e in Champions League dove domani giocherà la semifinale di andata sul campo dell'Arsenal. In un'intervista rilasciata a Uefa.com torna sul suo trasferimento e spiega: "La parte più difficile è che, quando ti trasferisci a gennaio, arrivi in squadra a metà stagione. È tutto difficile e c'è poco tempo per ambientarsi".
L'adattamento
"Credo però di essermi adattato abbastanza bene, grazie allo staff, agli allenatori, alla società e naturalmente ai giocatori. È importante anche nella vita, perché loro mi hanno fatto sentire come se facessi parte della squadra da molto tempo. Il fatto che mi abbiano accolto come in famiglia mi ha messo a mio agio e mi ha aiutato sicuramente a trovare il mio posto in campo. Poi, fin dai primi momenti ho sentito un grande affetto da parte dei tifosi e quando sono entrato in campo, mi sono sentito felice e un grande calciatore. Tutto questo grazie al club, che ti fa credere in te stesso e renderti conto del tuo valore", spiega l'ex Napoli, che elogia poi il tecnico Luis Enrique...