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Real Madrid, Xabi Alonso prova a scardinare le certezze

Real Madrid, Xabi Alonso prova a scardinare le certezze EPA
La società di Perez è l’unica a cambiare tra le spagnole nelle Coppe. Flick partirà nel ruolo di favorito, Simeone alla ricerca di riscatto. Il Siviglia chiama Alguacil

La stagione 2025-26 della Liga è cominciata all'inizio di questa settimana con due comunicati ufficiali del Real Madrid. Il primo annunciava l'addio di Carlo Ancelotti, fiammante ct del Brasile, il secondo rendeva nota la decisione di affidare la propria panchina a Xabi Alonso, ex centrocampista merengue e protagonista, l'anno scorso, del primo storico trionfo in Bundesliga del Bayer Leverkusen che, se non fosse stato per l'Atalanta di Gian Piero Gasperini, avrebbe messo a segno il cosiddetto triplete "minore": campionato, coppa e Europa League. Per il tecnico basco si tratta del ritorno in una realtà che conosce alla perfezione: «Proprio perché sei a casa tua sai quanto sia esigente questo club», gli ha ricordato, per evitare equivoci, Florentino Pérez durante la sua presentazione. E la verità è che ad aspettare Xabi al varco, durante quella che nei piani del presidente galáctico dovrebbe essere la stagione del rilancio del Real, ci sono due allenatori che, per ragioni diverse, possono contare su strutture già collaudate: a Barcellona, Hansi Flick è stato confermato dopo aver conquistato il titolo e sfiorato il Triplete (quello vero), mentre sulla sponda colchonera del Manzanarre l'intoccabile Diego Pablo Simeone proverà a migliorare i risultati, non proprio esaltanti, ottenuti la scorsa stagione, ma lo farà senza allontanarsi troppo dallo stile di gioco che ha caratterizzato l'Atlético sin dal suo arrivo, datato 2011, nella capitale.

Il Barça, invece, ripartirà dalla propria giovanissima base di talento made in La Masia (con Lamine Yamal in testa), che il tecnico tedesco è riuscito a far esprimere alla grande al primo tentativo. La lotta per il titolo, come sempre, sarà limitata a questi tre club sebbene, per dirla con il Cholo «per vincere il campionato il Real e il Barcellona possono giocare alcune partite al 50%, mentre noi dobbiamo giocarle tutte al 100%». Quello che è certo è che Xabi Alonso si porterà dietro le sue ambiziose idee tattiche acquisite durante la sua brillante carriera di calciatore - approfittando del privilegio di essere stato allenato da alcuni dei migliori allenatori degli ultimi 25 anni - alle quali ha dato, una volta in panchina, un'interpretazione del tutto personale (e vincente).

Dall'Athletic al Rayo Vallecano: le altre qualificate della Liga alle Coppe

Per quanto riguarda le altre qualificate alle competizioni europee (Athletic Bilbao, Villarreal, Betis, Celta e Rayo Vallecano), gli attuali equilibri tecnici non dovrebbero subire particolari scossoni. Discorso diverso, invece, a San Sebastián, dove la lunga avventura di Imanol Alguacil alla guida della Real Sociedad si è conclusa, per la prima volta dopo oltre un lustro, lontana dai posti europei. In carica dal 2018, Alguacil ha condotto la squadra basca a risultati storici, tra cui la vittoria della Coppa del Re nel 2020 e la qualificazione Champions League tre anni più tardi, oltre a garantire alla squadra una crescita costante di un gioco apprezzato sia in Spagna che in Europa. Sotto la sua battuta, inoltre, sono cresciuti e si sono affermati anche numerosi talenti del vivaio txuri urdin. Uno su tutti: capitan Oyarzabal. Il suo legame con il club, iniziato molto prima di prendere in mano le redini della prima squadra, è stato, negli ultimi anni, uno dei tratti distintivi della Real che, non a caso, ha deciso di dare continuità al suo progetto affidando la panchina a Sergio Francisco, anche lui formato e cresciuto tecnicamente a Zubieta. Dalla sua, Imanol ha sul tavolo un’offerta del Siviglia che, prima di lui, aveva sondato José Bordalás. Una strategia, quella del club andaluso, che sconcerta, considerato che si tratta di allenatori con due stili di gioco quasi agli antipodi: mentre Bordalás è diventato con gli anni simbolo di pragmatismo difensivo, blocco basso e gioco fisico, Alguacil è espressione di un calcio fluido basato sulla costruzione dal basso e il pressing alto. Una simile oscillazione concettuale rafforza, sfortunatamente per i tifosi andalusi, la sensazione che le idee dei propri dirigenti, dopo una stagione drammatica, siano ancora tutt’altro che chiare.

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