Fuori da un ristorante nel cuore pulsante di Barcellona, una scena quasi surreale ha strappato un sorriso a chi ha avuto la fortuna di assistervi. Un gruppo di ragazze, inconsapevoli o forse non così attente, ha fermato un ragazzo per chiedergli di scattare una semplice foto. Un gesto banale, quotidiano. Un attimo che chiunque avrebbe potuto vivere. Eppure, quel ragazzo non era chiunque. Era Lamine Yamal, esterno classe 2007 del Barcellona, uno dei talenti più scintillanti del calcio mondiale. Ma in quel momento, lui ha scelto di restare in incognito.
Lamine Yamal e la foto al ristorante
Una risata trattenuta male da uno degli amici, un sopracciglio alzato da una delle ragazze. Il sospetto è sorto: "Lamine Yamal, sei tu?", sussurra una delle ragazze avvicinandosi al classe 2007. Ma Yamal ha scelto di spiazzare tutti, restare al gioco e replicare con un "no, io sono Ryan". Nessun “sapete chi sono?”. Nessuna voglia di primeggiare. Solo una complicità nascosta dietro un nome inventato, un alias da film adolescenziale. Un momento particolare e scherzoso vissuto dall'esterno e dai suoi amici. È la fotografia perfetta di un ragazzo di 17 anni che, nonostante abbia calcato il prato di San Siro pochi giorni fa in una semifinale di Champions League, conserva ancora una genuinità rara.
La stessa che lo accompagna quando, palla al piede, danza sulla fascia con leggerezza infantile ma letale, facendo impazzire difensori di dieci anni più grandi. In un calcio che tende a bruciare i propri talenti in fretta, Lamine Yamal dimostra di voler vivere ogni attimo a modo suo. Anche fuori dal campo. Con i piedi per terra e il cuore ancora in tasca. Senza pretendere riflettori, anche quando questi non lo abbandonano mai. E chissà se quelle ragazze, riguardando la foto scattata, hanno poi scoperto che quel ragazzo gentile, che si era presentato con un sorriso e un nome qualunque, era in realtà il futuro della Spagna e del Barcellona.