Wojciech Szczesny, a ottobre 2024, ha sorpreso tutti firmando con il Barcellona, dopo aver annunciato solo pochi mesi prima l’addio al calcio giocato, in pochi avrebbero immaginato un suo ritorno da protagonista. Dopo l’addio alla Juventus e un apparentemente definitivo saluto ai campi, il portiere polacco sembrava destinato a salutare il grande calcio. E invece, quello che doveva essere un rientro simbolico si è trasformato in una seconda giovinezza. Arrivato inizialmente come riserva dietro Inaki Pena, Szczesny ha saputo sfruttare al meglio le proprie doti e l’esperienza accumulata, trovandosi rapidamente al centro del progetto di Hansi Flick.
Szczesny, l’infortunio di Ter Stegen e i trofei
A spalancare la porta a Szczesny è stato l'infortunio di Marc-André ter Stegen, rimasto fuori per diverse settimane. Una volta chiamato in causa, l’ex numero uno della Juventus ha risposto con sicurezza e prestazioni convincenti, guadagnandosi la fiducia dell’allenatore e dello spogliatoio. La sua leadership silenziosa ma solida ha contribuito a dare equilibrio e sicurezza alla retroguardia blaugrana, diventando ben presto un punto fermo. Ora, con il tedesco tornato disponibile, la sfida per un posto da titolare si fa accesa, proprio a pochi giorni dalla semifinale di Champions contro l’Inter.
In pochi mesi, il polacco ha già lasciato il segno nella storia recente del Barcellona, giocando da titolare nelle due finali vinte contro gli eterni rivali del Real Madrid. In Supercoppa spagnola, la sua espulsione sul 5-1 a favore non ha impedito ai catalani di portare a casa il trofeo con un netto 5-2. Ancora più pesante il suo contributo nella finale di Coppa del Re, decisa ai supplementari con un emozionante 3-2: una prestazione di grande spessore che ha fatto esplodere l’entusiasmo dei tifosi. Una parabola inaspettata, quella del polacco, che da "ritirato" è diventato uno dei simboli di questa fase vincente del club.