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Kroos e Modric, con loro è un Real duro a morire

 

Avrebbero dovuto essere chioccia per i giovani mediani merengues ma, dopo il loro inizio brillante, Ancelotti può rilanciarli titolari

Lo scorso 17 maggio, quando il Manchester City cancellò il Real Madrid dalla Champions League, Luka Modric e Toni Kroos uscirono dal campo con l'aria perplessa di chi non riusciva a darsi una ragione logica di quanto avessero appena visto in campo. La squadra di Pep Guardiola andava al doppio della velocità dei rivali, quattro volte tanto nel loro caso. A quei ritmi, senza un Casemiro a tappare ogni singolo buco, sia il Pallone d'Oro croato che il Kaiser tedesco hanno storicamente sofferto. Sempre. L'età c'entra poco. È una questione di stile.

E già, perché nonostante Modric sabato prossimo compirà 38 anni e Kroos, a gennaio, spegnerà 34 candeline, entrambi sono sempre andati in difficoltà quando sono stati costretti a correre dietro al pallone. In molti, la scorsa primavera intonarono il loro requiem, assicurando che fosse arrivato il momento di fare spazio ai giovani.

Real Madrid, il nuovo centrocampo

Ed è proprio con questa convinzione che Carlo Ancelotti, dopo essere tornato dalle vacanze, ha costruito il suo nuovo centrocampo: Valverde a destra, Camavinga a sinistra e Tchouameni un passo dietro a entrambi. Rispettivamente 25, 20 e 23 anni. Ai due grandi vecchi, invece, la Casa Blanca, mentre gli rinnovava il contratto per un'altra stagione (la 12ª di Luka e la 10ª di Toni) gli chiedeva di fare da chioccia, di aiutare i propri giovani compagni di squadra a prendere definitivamente il testimone da quello che negli ultimi due lustri è stato il miglior trio di centrocampo al mondo che, per dirla tutta, si era già smembrato dieci mesi prima quando Case aveva deciso di trasferirsi all'Old Trafford. Per essere sinceri fino in fondo, nonostante la relazione di entrambi con Carletto sia magnifica, Modric l’ha presa maluccio, mentre Kroos ha fatto buon viso a cattivo gioco. E così, la stagione merengue è cominciata sotto la battuta del nuovo centrocampo merengue e le quattro vittorie in altrettanti incontri lascerebberp pensare che l’esperimento possa già considerarsi riuscito. E, invece, no.

Modric e Kross, ancora protagonisti

Il Real ha sofferto maledettamente senza la luce dei propri saggi che, puntualmente, sono intervenuti a partita in corso per spostare l’inerzia delle partite dal lato della propria squadra. Ancelotti l’ha definita “transizione dolce” che, però, per essere tale dovrà contare “sulla comprensione dei veterani e la pazienza dei giovani”. Nell’ultima gara di campionato vinta in rimonta contro il Getafe, Modric e Kroos sono stati protagonisti assoluti con il 93% e il 94% di accuratezza nei passaggi. A cambiare il volto della gara, in maniera particolare, è stato il tedesco che passaggio dopo passaggio ha provocato l’onda perfetta che ha travolto la squadra di Bordalás: «Non c’è un altro calciatore con la sua qualità nei passaggi». Di Modric, dopo la vittoria di Almeria, Carletto aveva detto che è «immortale». Di entrambi, pochi giorni fa, che «sono ancora i migliori. E punto. Continueranno a essere importanti sia per i risultati che per permettere a questa rosa di giovani di continuare a migliorare». La sensazione, però, è che il tecnico emiliano, prima dei big match, ci penserà due volte prima di lasciarli in panchina.

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