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Il Bayern a Tuchel: una scelta insensata

Getty Images

Con Nagelsmann 3 sconfitte in 37 gare: l’ex Psg lo ha eguagliato... in sole 7 partite. I passi indietro sono sotto gli occhi di tutti, e dopo il cambio in panchina, sono a rischio zero titoli

Nelle prime trentasette partite di stagione sotto la gestione di Julian Nagelsmann, il Bayern Monaco aveva perso soltanto tre volte: in trasferta sul campo dell’Augsburg a settembre, contro il Borussia Mönchengladbach a febbraio e poi contro il Bayer Leverkusen il 19 marzo, match che è finito per costare l’esonero al tecnico classe 1987. Per raggiungere lo stesso numero di sconfitte, Thomas Tuchel di gare ufficiale ne ha impiegate appena sette. Il dato preoccupa ulteriormente se si considera il misero numero di vittorie: due, contro Friburgo e Borussia Dortmund. Ironia della sorte, rispettivamente chi ha eliminato il Bayern dalla Dfb-Pokal e chi in questo momento ha tra le mani l’occasione di interromperei il dominio decennale imposto dai bavaresi sulla Bundesliga. Il cambio di guida tecnica lasciava già più di un dubbio a marzo, specialmente per la tempistica e per le effettive motivazioni tecniche e di risultati che lo avevano causato. L’incubo di Oliver Kahn e Hasan Salihamidzic è diventato reale: temevano di perdere la possibilità di vincere tutto nel giro di poche settimane e così è successo. Persa la Champions per mano del City, persa la coppa nazionale per mano del sopracitato Friburgo e, a cinque giornate dalla fine, il secondo posto in campionato. «Ho sempre pensato a lungo termine, non solo alla stagione in corso», ha detto l’ex portiere alla Zdf, il cui ruolo è ora in forte discussione, alimentando l’incertezza che già da settimane tiene banco nei corridoi di Säbener Strasse. Peggio di così non poteva andare per Tuchel, su cui i bavaresi hanno fatto una scelta sì di lungo termine, ma che sta già causando grosse perplessità: non è stato certo ideale il tempismo con cui è entrato in corsa, ma i passi indietro rispetto alla gestione precedente sono notevoli.

Tuchel e l'alibi: "Siamo stanchi, sembra che abbiamo già giocato 70 partite quest’anno"

Dopo il 3-1 di Mainz l’ex Chelsea e Psg ha sottolineato la mancanza di condizione fisica «siamo stanchi, sembra che abbiamo già giocato 70 partite quest’anno». Eppure la profondità della rosa dovrebbe consentire un equo minutaggio per tutti: undici giocatori di movimento sono sopra i duemila minuti, altri dieci sopra i cinquecento, considerando anche i lungodegenti e chi si è mosso a gennaio, in entrata e in uscita. Insomma, è un alibi che non sembra reggere e soprattutto non può in ogni caso giustificare i vuoti mentali che puntualmente si presentano in ogni partita, anche contro avversarie di rango inferiore. Leggasi: tutte, a parte il Manchester City. I problemi sono ben visibili, così come i passi indietro rispetto a febbraio e marzo: i 180 minuti col Psg non sono lontani. Per ora Tuchel non è in discussione, ma mancare la vittoria in Bundesliga non sarebbe tollerato. E nel frattempo Alphonso Davies ha finito la stagione dopo il problema muscolare alla coscia rimediato sabato. Se piove, grandina. 

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