Il Bochum ha conquistato la permanenza in Bundesliga allo spareggio grazie ad una rimonta epica, con uno 0-3 sul campo del Fortuna Düsseldorf che ha ribaltato lo stesso risultato subito in casa solo quattro giorni prima. A febbraio dopo aver battuto per 3-2 il Bayern Monaco era all’11° posto in Bundesliga, poi il crollo verticale lo ha portato alla terzultima posizione, giocandosi la categoria contro la terza classificata della Zweite. Che all’andata aveva fatto l’impresa, ma ha poi sciupato tutto al ritorno, perdendo poi ai rigori. Un risultato impronosticabile per tutti, tranne che per uno: Kevin Stöger, trequartista classe 1993 del Bochum.
“Si può fare”: la carica di Stöger
L’austriaco era già stato durante la stagione regolare uno dei migliori giocatori non solo del Bochum, ma anche dell’intero campionato (7 gol e 9 assist), tanto che in molti pronosticano per lui un trasferimento in estate in una squadra più blasonata rispetto al Bochum, avendo il contratto in scadenza — e non avendo un agente che lo assiste nelle negoziazioni: “So quello che voglio, così mi occupo da solo di me stesso, con dei professionisti che mi consigliano”.
Dopo il crollo in casa dell’andata - sotto gli occhi di Leon Goretzka, nato e cresciuto a Bochum, presente in tribuna - Stöger aveva affermato che “se lo hanno fatto loro in casa nostra, allora possiamo farlo anche noi in casa loro”. Arrogante? Troppo sicuro? Forse sì. Però è esattamente ciò che è successo nel match di ritorno. A cui ha contribuito con due assist per Philip Hofmann e poi segnando il rigore della parità definitiva, realizzando anche il proprio penalty nella lotteria finale prima dell’errore di Uchino.
Luthe, l’eroe all’ultima partita prima del ritiro
C’è un altro protagonista indiscusso nel successo del Bochum: il portiere Andreas Luthe, che a Düsseldorf ha giocato la sua ultima partita da professionista prima del ritiro. Era tornato nel club in cui è cresciuto per gli ultimi sei mesi di carriera come secondo del titolare Manuel Riemann, finito fuori squadra per i rapporti incrinati coi compagni dovuti soprattutto alle sue vulcaniche reazioni dopo i gol subiti.
Non poteva scegliere modo migliore di ritirarsi che effettuare numerosi miracoli per fermare i ripetuti attacchi del Fortuna, oltre che un calcio di rigore (quasi due) nella serie finale. Alla fine si è commosso: era stato protagonista delle cavalcate dell’Union verso l’Europa tra il 2020 e il 2022. Ha chiuso nel modo migliore.