MONACO DI BAVIERA - Da Trapani a Wolfsburg. Dall'agosto ‘95, giorno in cui debuttò da tecnico sulla panchina della Reggiana, ad oggi il cammino da allenatore di Ancelotti è stato costellato da pochi insuccessi e moltissimi trionfi. L'ultimo è quello ottenuto sabato sera alla Volkswagen Arena dove il suo Bayern si è aggiudicato il 27° titolo nazionale, quinto consecutivo, che ha permesso a Carletto di diventare il primo ad aver alzato un trofeo nazionale in tutti e 5 i principali campionati d'Europa. L'ha fatto in Italia col Milan, in Inghilterra col Chelsea (vincendo Premier e FA Cup), in Francia col Psg (Ligue1), in Spagna col Real Madrid (oltre alla Décima Champions, ha vinto anche una Copa del Rey) e ora anche in Germania col Bayern, sulla cui panchina è seduto da luglio.

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FUTURO - Inoltre, aspetto questo da non sottovalutare, all’allenatore italiano è mancato un personaggio fondamentale come Sammer. L’ex ds del Bayern, che la scorsa estate si è dimesso per motivi di salute, è stato il collante che ha permesso a Guardiola di lavorare secondo i suoi criteri e le sue esigenze, oltre ad essere decisivo per il mercato come nel caso di Thiago Alcantara di cui il catalano pretendeva l’acquisto. Piccole differenze che la prossima stagione saranno cancellate visto che il Bayern sembra a un passo dall’ingaggiare Eberl, attuale ds del M’gladbach, e dall’acquisto di giocatori di spessore, si parla di Veratti, Pulisic e Dembélé, che permetteranno ad Ancelotti di avere una rosa più ampia e di qualità per puntare con decisione alla Champions League e permettergli di confermarsi il Re Mida degli allenatori.

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