Tempi duri per Quincy Promes, ex calciatore di Ajax, che è stato arrestato nelle scorse ore nella sua abitazione a Dubai. Secondo quanto riportato inizialmente dalla stampa olandese e successivamente confermato dal suo legale, la polizia emiratina avrebbe prelevato il 33enne nel cuore della notte per trasferirlo in un centro di detenzione. L’avvocato di Promes, pur confermando l'arresto, ha scelto di non rilasciare ulteriori dichiarazioni in merito.
Promes, la condanna e l'estradizione nei Paesi Bassi
Promes militava attualmente nello United FC, club della seconda divisione degli Emirati Arabi Uniti. L’arresto è stato eseguito su richiesta di estradizione presentata dalle autorità dei Paesi Bassi, dove il giocatore è stato condannato in contumacia. La Royal Military Police olandese prenderà in carico il trasferimento e la custodia del calciatore, che dovrà scontare una condanna definitiva. La pena complessiva a cui è stato condannato l'ex Siviglia ammonta a sette anni e mezzo di reclusione: 6 anni per traffico di 1,3 chili di cocaina, 18 mesi per l’accoltellamento del cugino, avvenuto nel 2020 durante una festa di famiglia. Pochi giorni prima dell’arresto, il calciatore aveva rilasciato un’intervista in cui negava di essere in fuga: "Non mentirò: mi mancano molto i Paesi Bassi e vorrei tornarci. Si dice spesso che sono in fuga, ma sto cercando di contattare il Dipartimento di Giustizia per risolvere la situazione". Il calciatore aveva spiegato di trovarsi all'estero per motivi contrattuali con lo Spartak Mosca, tali da non permettergli il tempestivo rientro in patria. Il legale di Promes aveva inoltrato una richiesta formale alla Corte d’Appello di Amsterdam per la revoca del mandato d’arresto. Tuttavia, la giustizia olandese ha rigettato l’istanza, confermando la piena validità della condanna e del procedimento di estradizione.