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Benvenuti in Groenlandia: a voi il calcio on the rocks

A Ferragosto è finito il campionato più corto del mondo. Là dove il pallone è ancora romantica passione e non ci sono nemmeno le tribune... C’è il quarantottenne Hansen, il Totti del Kugsak-45. Il B-67 si coccola Kreutzmann, l’ala che taglia i capelli!

Calcio, ghiaccio, rocce. Chiamatelo, se volete, “football on the rocks”: è il campionato di Groenlandia, o, per meglio dire, l’Angutit Inersimasut GM, come è denominato in loco: ufficialmente non è riconosciuto dalla Fifa in quanto, per ovvie ragioni climatiche, non è possibile avere campi in erba naturale e, tranne pochissimi casi, gli stadi presenti sull’isola non contemplano nemmeno la presenza degli spalti.

È, senza dubbio, il torneo più veloce che esista: la fase finale si svolge in appena 5 giorni e quest’anno ha visto trionfare il B-67, la squadra della capitale Nuuk. Un match senza storia, con un 5-0 che non ha lasciato possibilità di recriminare al G-44 che aveva concluso la Regular Season in testa alla classifica. Se, insomma, state cercando la risposta proletaria al football che trasuda miliardi dell’Arabia Saudita, se siete a caccia del romanticismo del pallone perché la Premier League inglese piena di fenomeni vi ha stufato, beh, allora la Groenlandia è ciò che fa per voi.

Groenlandia, dove il calcio è solo passione

Qaqortoq, la più grande città del sud del Paese che appartiene al comune di Kujalleq, è stato il teatro dei playoff: la decisione è stata presa perché quest’anno s’è festeggiato il 90° anniversario della fondazione del K-1933, la squadra simbolo della città. Per accedere al New Qaqortoq Stadion non è necessario alcun biglietto di ingresso: non sono state costruite tribune e nemmeno gradinate. Gli appassionati che vogliono assistere allo spettacolo non devono far altro che cercare una roccia comoda su cui sedersi e il gioco è fatto. Scordatevi pure gli ingaggi esorbitanti e gli stipendi da nababbi: qui il calcio è realmente solo e soltanto una passione, la quasi totalità dei giocatori ha altri lavori. Un esempio? Semplice: Soren Kreutzmann, ala sinistra del B-67 Nuuk e capocanonniere dell’edizione del 2022 del torneo, fa il parrucchiere. Se spulci il suo profilo Instagram non trovi mica foto e video di colpi di testa, di punizioni al bacio o di cannonate all’incrocio dei pali che non lasciano scampo ai portieri rivali, bensì tutti i tipi di tagli all’ultima moda. Per lui, per lei e pure per i bambini.

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