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Grecia, il presidente del Paok in campo con la pistola: campionato sospeso

Dopo l'annullamento di un gol al 90' il patron della squadra di Salonicco minaccia l'arbitro nella sfida-scudetto contro gli ateniesi

TORINO - Il campionato di calcio greco è stato sospeso all'indomani della vicenda del patron della squadra del Paok, Ivan Savvidis, sceso in campo con una pistola dopo che la sua squadra aveva subito un gol contestato al novantesimo. Ad annunciare lo stop, il ministro dello Sport greco.

IL FATTO - Che quello del Paok Salonicco sia uno dei campi più caldi al mondo è cosa nota, ma dopo quello che era successo sabato a Lille e a Londra, dove i tifosi della squadra francese e quelli del West Ham sono stati protagonisti di spaventose invasioni di campo con i calciatori nel mirino, si sperava in una domenica più tranquilla. A creare il caos stavolta non sono stati però i sostenitori delle due squadre, comunque venuti a contatto prima della partita, ma il presidente del Paok durante il match con l’Aek capolista (capolista a +2 proprio sul Paok e a +4 sull’Olympiacos). Ivan Savidis infatti, quando al 90’ il gol della possibile vittoria segnato da Varela è stato prima concesso e poi annullato, è andato letteralmente fuori di sé e superando la linea di bordo campo ha fatto il suo ingresso sul terreno di gioco dirigendosi con fare minaccioso verso l’arbitro. Ad aggravare la situazione, oltre all’aria minacciosa delle guardie del corpo che lo circondavano, la pistola che faceva bella mostra di sé nella fondina situata all’altezza della cinta del presidente. «All’inizio non sapevamo che il patron del Paok avesse l’arma – ha detto dopo il match Manolo Jiménez, tecnico dell’Aek -. Ce ne siamo accorti dopo quando si è diretto minaccioso verso l’arbitro portandosi la mano verso la cintura». Fatto sta che nel finale è scoppiato il caos, la gara è stata sospesa e bisognerà capire ora quali decisioni prenderà la giustizia sportiva ellenica.

MANDATO D'ARRESTO - L’episodio ha fatto il giro del mondo e causato inevitabili reazioni in Grecia, dove è stato spiccato un mandato di arresto nei confronti di Savidis e di altre quattro persone. «Il Governo – ha detto Yorgos Vassiliadis, vice ministro della Cultura e dello Sport - non permetterà che gli interessi di qualcuno possano corrompere il calcio greco e siamo pronti a prendere decisioni difficili d’accordo con l’Uefa». E alla fine, infatti, è arrivata la sospensione del campionato. «Quello che è successo è un attacco all’onore del calcio greco - ha affermato invece Panos Skurletis, ministro dell’Interno, all’agenzia greca ‘Amna’ - e rappresenta un danno sia per il club che per i suoi tifosi. Che qualcuno entri in campo con una pistola è una provocazione inaccettabile, al di là di quello che possa essere successo»

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