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Turchia, due arresti per attacco a bus Fenerbahce

Ansa
Due persone fermate: sono ritenute responsabili dell'agguato al bus della squadra turca dopo la gara con il Trabzonspor. La testimonianza del terzino Kadlec: «Stavo inviando un sms, poi ho sentito gli spari»
TORINO - Due persone sono state arrestate con l'accusa di essere responsabili dell'attacco contro il bus della squadra di calcio del Fenerbahce sabato scorso vicino a Trebisonda, riferisce la stampa turca. Diversi spari avevano colpito il pullman che trasportava la squadra verso l'aeroporto, dopo la partita vinta contro il Trabzonspor. L'autista era stato ferito al volto, ma era riuscito a fermare il bus evitando un possibile grave incidente. La Federcalcio turca ha sospeso per una settimana il campionato dopo l'aggressione. L'attacco ha suscitato forti proteste in tutto il paese. Secondo il governatore di Trebisonda Abdil Celil Oz, uno dei due arrestati avrebbe seguito il pullman e avvertito l'altro, appostato con un fucile lungo il percorso, del suo avvicinamento. Oz, riferisce Hurriyet online, ha anche affermato che i due arrestati avrebbero ripreso l'attacco con un cellulare.

«MANDAVO SMS, POI L'INFERNO» - Al quotidiano tedesco Bild, il terzino del Fenerbahce, Michal Kadlec, racconta l'assalto al bus: «È stata l'esperienza più brutta della mia vita. Stavo inviando un sms, poi all'improvviso ho sentito un rumore molto simile a uno scoppio. Ho pensato a una gomma, invece ci stavano sparando addosso. Gli addetti alla sicurezza hanno ordinato all'autista di fermarsi. Io ero seduto più indietro, per chi stava davanti è stato uno choc ancora più grande».

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