La Redazione lunedì 17 novembre 2014, 18:38
ISTANBUL - È polemica in Turchia dopo che il portiere della nazionale Volkan Demirel ha rifiutato di scendere in campo ieri a Istanbul contro il Kazakhstan a causa degli insulti indirizzatigli da un gruppo di tifosi durante il riscaldamento. Tutto è nato in quanto si giocava nella Turk Telekom Arena, ovvero l'impianto del Galatasaray, mentre Demirel gioca ed è un 'simbolò degli arcirivali del Fenerbahce e per questo è stato contestato. Demirel avrebbe risposto ai supporter chiedendo loro di smetterla ma, visto che gli insulti sono continuati, rientrando negli spogliatoi prima dell'inizio del match ha comunicato allo staff tecnico, e al ct Fatih Terim, la sua decisione di non scendere in campo in quanto non era più "
nelle condizioni di farlo". "
Farei più male che bene alla squadra", avrebbe detto Demirel rivolgendosi direttamente a Terim. Il tecnico ha detto poi di aver visto il suo giocatore "molto provato" e per questo ha schierato tra i pali Babacan. La Turchia ha vinto per 3-1. Ma Demirel è 'nel mirinò anche per un'altra vicenda. È stato infatti citato come esempio negativo, a causa della sua folta barba, dal presidente del Gençlerbirligi nono in classifica, Ilhan Cavcav, il quale ha deciso di punire con una multa pari, come minimo, a novemila euro tutti i suoi giocatori che non si raderanno "tutti i giorni, come faccio io, anche se ho 80 anni". Altri elementi da non imitare, sempre a causa del fatto che sono barbuti, sono per Cavcav l'allenatore del Besiktas Slaven Bilic, ex ct croato, e il capitano del Galatasaray Selcuk Inan
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