Juve massacrata e tifosi stufi
Al momento, non resta che tenerci alcune certezze: la Juventus è stata massacrata dalla giustizia sportiva in modo celere e durissimo mentre siamo ancora in attesa di notizie di Chiné su Roma, Napoli e altre vicende, anche diversi mesi dopo la richiesta di rinvio a giudizio; i media, scatenati al tempo, con tanto di prime pagine di giornali non sportivi e speciali dedicati sulle reti nazionali su programmi di costume e attualità politica, non si pongono più domande e hanno smesso di spiegarci la peculiarità del diritto sportivo che porta a decisioni necessariamente super tempestive anche a costo di rinunciare alla certezza del diritto; la Juve viene distrutta dal campo dal City – onore a loro -, ma è sicuramente più semplice e gratificante operare in un sistema in cui il garantismo si spinge fino ad attendere diversi anni prima di assumere un qualunque provvedimento su accuse ben più gravi rispetto a quelle imputate alla società torinese; i tifosi bianconeri cominciano a stufarsi di vedere i propri giocatori trattati sottoprezzo (l’ultimo caso Mbangula, con trattativa apparentemente intorno agli 8 milioni di euro, ha generato un acceso dibattito) quando altre squadre da anni riescono miracolosamente a piazzare a 20 milioni o più giocatori che non hanno neanche giocato in serie A, tanto che a volte viene il sospetto che l’accanimento verso una sola società in Italia induca a una prudenza fin troppo marcata la Juventus e chi tratta con lei.